Re: dilatazione temporale.

From: Gabriele MARCHI <df150477_at_cerd1.difi.unipi.it>
Date: 1999/07/28

Caro andre scusa se mi sono fdatto attendere ma purtroppo quando ho
spedito la risposta alla tua mail essa mi e' tornata indietro. Riprendiamo
la questione dunque:

On 26 Jul 1999, andre wrote:

> Sappiamo che ogni volta che l'osservatore "a" si avvicina a "b" entrambi
> osservano per effetto doppler sia un aumento della frequenza di un'onda
> emessa dall'altro osservatore , sia SOPRATTUTTO vedono l'orologio
> dell'altro andare piu' veloce, per via del fatto che si stanno avvicinando
> (a vel. tendente a c). Fin qui tutto ok, giusto?
>
Se ho capito tu fai questo ragionamento:
consideriamo inizialmente due osservatori che hanno due orologi.Tali
orologi sono costruiti in maniera tale da emettere un impulso radio ogni
secondo.Poniamoci nei panni di uno di tali osservatori.Esso ricevera'
impulsi dall'altro con una frequenza maggiore di un secondo e dunque dira'
che l'orologio dell'altro scandisce il tempo piu' velocemente.Ma in
realta' la velocita' con cui ruotano le lancette e' la stessa del suo
sistema diriferimento.

> Ora il fatto � che in realt�, come sappiamo, la dilatazione temporale non ha
> niente a che fare con questo fenomeno "classico", ma cio' non toglie che i 2
> eventi (effetto doppler e dil. tem.) si verifichino CONTEMPORANEAMENTE, ok?!
> Allora perch� non si DEVE MAI tenere conto dell'effetto doppler quando si
> calcola una dilatazione temporale?
>
A questo punto ti devo fare una domanda .Come ne terresti conto te nella
dilatazione temporale di tale effetto?
La dilatazione temporale relativistica e' una cosa e l'effetto doppler
un'altra. Essendo i due argomenti logicamente scorrelati (come dici te)
non vi e' possibilita' che si influenzino l'un l'altro.
Il fatto che un osservatore veda l'altro orologio andare piu' veloce non
implica certo che l'altro osservatore misurera' lunghezze contratte o
paradossi dei gemelli.Un osservatore misurera' gli impulsi dell'altro
orologio che vengono scanditi secondo un intervallo Dt'<1 sec. Cio'
nonostante non e' che il tempo segnato dall'altro orologio sia
diverso.Esso misura sempre intervalli di un secondo. La differenza e'
dovuta all'avvicinamento della sorgente non ad una diversa marcia degli
orologi.
 
> MEGLIO: l'effetto dop. classico (che tutti vogliono trascurere, sembra...)
> implica che se "a" va verso "b" si abbia "contrazione" del tempo
> (classica!!!) , mentre invece si ha CONTEMPORANEAMENTE dilatazione del tempo
> relativistica, come funziona quindi la cosa se TUTTI E DUE I SISTEMI
> RIMANGONO INERZIALI, e non si ha quindi il paradosso dei gemelli?
>
Ripeto che non si ha contrazione del tempo classica. Se si avesse tale
contrazione le trasformazioni di galileo ne dovrebbero tener conto.Invece
t=t'.
Non capisco poi perche' se i sistemi rimangono inerziali non si abbia
paradosso dei gemelli.Forse ti riferisci al fatto che non fermandosi l'uno
con l'altro non possono confrontare i loro orologi.

> La metrica pseudoeuclidea spiega l'esistenza della dilatazione temporale, ma
> mai un cenno a un problema "MISTO" simile.
>
> Grazie a tutti quelli che vorranno rispondere, anche in mail:
> Andre.12_at_usa.net
>

Be' prego e scusa ancora del ritardo.
Received on Wed Jul 28 1999 - 00:00:00 CEST

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