R: Spazi multidimensionali

From: Fabio Ceccarelli <fabio1_at_linet.it>
Date: 1999/07/21

> Bella la tua teoria!! (pero' il mio non e' un complimento da esperto...)

Grazie.


> Adesso sono fermo e vedo il computer davanti a me immobile. Dietro un
> orologio
> fermo dai tempi del mio bis-bisnonno. Dalla finestra vedo un albero che
sta
> davanti
> a una casetta di legno e un laghetto. Non c'e' vento e tutto e' immobile
> eppure io so che
> il computer non e' nel laghetto. Percepisco la tridimensionalita' grazie a
> due occhi, due retine
> con due immagini bidimensionali e capovolte del mondo che mi circonda. Il
> cervello (che ogni tanto e' collegato anche alla bocca)
> mette assieme le due immagini, confronta le differenze di posizione,
valuta
> lo sforzo del cristallino (la lente che mette a fuoco), segue inconscio le
> prospettive
> e deduce che la zanzara sulla mia punta del naso grande come la casetta
deve
> per forza essere davanti alla casetta.
> Quindi la tridimensionalita' di un'immagine immobile si percepisce anche
con
> due sensori posti a 8 cm di distanza che danno immagini
> leggermente differenti.
> L'essere che descrivi tu e' Polifemo prima di incontrare Ulisse!

Non proprio. L'esempio che segue ti aiuter� a capire.

Supponi di trovarti di fronte (a 15 metri di distanza) ad una
parete enorme. Immagina che su questa parete ci siano due grandi finestre
che distino fra loro 3 metri circa. Dietro una delle due finestre c'� un
panorama reale (ad esempio alberi, case ecc.) dietro l'altra c'� una foto
gigante (in alta risoluzione) che raffigura lo stesso panorama. Se non ci
sono riflessi di luce sulla foto, e se osservi le due finestre per un tempo
molto breve (tale da non permetterti di vedere eventuali oggetti in
movimento sul panorama reale), allora puoi star sicuro che avrai grosse
difficolt� (cos� come qualsiasi altra persona) a stabilire qual'� il vero
panorama e qual'� la foto. Questo significa che, in assenza di movimento
(sia dell'osservatore che dell'oggetto osservato) mettendo a confronto uno
spazio tridimensionale, con la sua proiezione su uno spazio bidimensionale
(la foto), abbiamo una percezione equivalente. Cio� in assenza di movimento,
gli oggetti ci appaiono bidimensionali. E' il movimento (cio� una
successione di immagini 2D) che ci fa acquisire la tridimensionalit�. Un p�
come accade al cinema...



> Questo e' interessante! Una cosa che appare dal nulla e' un affare
> multidimensionale che ci taglia la strada! Questo affare sa viaggiare in
> dimensioni superiori e le sa percepire.
> Comunque secondo me le dimensioni superiori sono una cosa democratica: un
> osservatore monodimensionale non lo sa, ma
> e' parte del piano e dello spazio. Allo stesso modo noi esseri 3D (4D se
> consideriamo il tempo) saremmo parte della dimensione 5D
> anche se non siamo capaci di percepirla! E chi lo sa: magari ho una gobba
> insensibile sulla schiena che mi segue nella 5D!



> In altre parole: la linea di tempo che seguiamo noi e' soltanto una
> possibilita' che comunque l'Universo contempla.
> Se Hitler avesse vinto la guerra viaggeremmo su una linea di tempo
> completamente differente... Giusto?

Non proprio... perch� le dimensioni di cui st� parlando hanno pi� a che fare
con i mondi "paralleli" che con gli eventi.

Ciao e grazie.
Received on Wed Jul 21 1999 - 00:00:00 CEST

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