Re: Fili percorsi da corrente e pennelli elettronici.

From: Enrico SMARGIASSI <smartassi_at_triste.infn.it>
Date: 1999/07/08

[Per i moderatori: questa e' la terza volta che invio questo messaggio,
perche' le altre due volte - il 12/6 ed il 21/6 - non e' stato
pubblicato. C'e' qualcosa che non va? Tenete conto che il mio e-mail e'
alterato per ragioni antispam]

Mauro D'Uffizi wrote:

> Qui non capisco pi�, tu parli di un piccolo effetto di B anche nel caso di
> fasci paralleli, dove secondo me non ci dovrebbe essere affatto perch� gli
> elettroni possono essere considerati fermi, nel loro riferimento gli uni
> rispetto agli altri.
 
 [...]

> > (diverso e'
> >il caso di *fili* percorsi da corrente, dove l'effetto di E generato
> >dagli elettroni e' compensato da quello degli ioni positivi nel
> >conduttore, e rimane solo il campo magnetico.).
>
> Anche qui io non riesco a capire, per le stesse considerazioni.
> Cio� che E non esista pi�, certamente perch� i due conduttori sono neutri,
> ma come si sviluppi B finora me lo giustificavo con una non meglio precisata
> interazione tra le cariche elettroniche in moto e il resto del materiale
> fermo. Perch� se per lo sviluppo di B dovessi tener conto solo delle cariche
> in moto, come d'altronde lascia pensare la legge stessa, continuo a vedere
> queste cariche ferme rispetto a quelle dell'altro filo, e mi sembra in
> contrasto col principio di relativit�, (sia di Galileo che di Einstein.)
>
> Mi spiego meglio.
> Il fatto che noi calcoliamo gli effetti di B tra cariche che si muovono
> nella stessa direzione a velocit� uniforme, non equivale a dire che
> riteniamo un sistema di corpi in movimento solidale tra di loro, e
> oltretutto in moto rettilineo uniforme, come dotato di un movimento
> assoluto?
> Cio�, cosa penseremmo dello svilupparsi di B se fossimo a bordo di una di
> queste cariche?

 Ti consiglio di rileggere attentamente i post (mio e di Maurizio
Frigeni) in risposta a quello di Marco Coletti del 13/5, che discutono
esattamente questo. La difficolta' che dici esiste, ma solo per la
relativita' galileiana accoppiata alle eq. di Maxwell, mentre quella
einsteiniana e' nata proprio per risolvere questo tipo di problemi. In
breve, secondo la Rel. ristretta i campi elettrici e magnetici dipendono
dal sistema di riferimento, ma siccome essi sono osservabili solo
tramite i loro effetti ponderomotori, e' necessario mostrare solo
l'invarianza di questi ultimi per cambio di sistema di riferimento. E
nel quadro della RR si dimostra che e' cosi'.
 In altre parole, nella RR gli effetti fisici dei campi E e B *presi
singolarmente* quando si passa da un rif. ad un altro sono diversi, ma
il loro effetto *complessivo*, che e' l'unico ad essere osservabile
(dunque dotato di significato fisico), e' *sempre* invariante. Per una
trattazione accurata ma non troppo complessa, cfr. la Fisica di Berkeley
vol II, par. 5.9.

-- 
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in my e-mail address
Enrico Smargiassi
http://www-dft.ts.infn.it:6163/~esmargia
Received on Thu Jul 08 1999 - 00:00:00 CEST

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