Esperimento con l' eclisse

From: Antonio Iovane <iovane_at_tin.it>
Date: 1999/06/29

Propongo di effettuare un esperimento coordinato, abbastanza facile,
in occasione dell' eclisse dell 11 agosto. Ha senso farlo anche in
zone di eclisse parziale.
Persupposti:
Nelle precedenti eclissi di sole, dal 1954 in poi, si sono osservate
non trascurabili perturbazioni nel moto di pendoli di Foucault, come
cambiamento di periodo, spostamento del piano di oscillazione, moto
ellissoidale.
Stando a quanto dice anche la Nasa, l' 11 agosto offre una
opportunita' di verifica di questi fatti, non ancora spiegati.
Posto che, se cio' e' avvenuto, qualche forza ha agito sui pendoli, ho
pensato che e' molto piu' conveniente partire da pendoli fermi, che
per converso dovrebbero muoversi, in modo che l' interpretazione del
risultato sia molto piu' facile. In una tale situazione sperimentale
semplificata, non sara' necessario tenere in conto l' effetto
Foucault, ne' preoccuparsi delle variazioni di periodo o di altre
perturbazioni del moto, ma si mirera' soltanto a cogliere la direzione
di un impulso, e una indicazione di massima della sua intensita'.
In questo senso un pendolo fermo e' avvantaggiato, in quanto in un
pendolo in movimento la perturbazione del moto dipende anche dal
momento in cui, durante un periodo, e' investito dall' impulso.
Sono portato ad escludere effetti di accumulo, perche' questo
richiederebbe una successione di impulsi periodica.
Ad un pendolo inizialmente fermo, all' arrivo della perturbazione
gravitazionale, potrebbe succedere una delle seguenti cose:
1 - resta fermo;
2 - entra in oscillazione su un piano verticale;
3 - entra in oscillazione con andamento ellissoidale.
Il caso 1 si spiega da solo; il caso 3 dipende da una variazione della
direzione dell' impuslo durante la sua durata.
I casi 2 e 3 possono avere dei casi particolari di cui non e'
necessario parlare ora.
Spero che con strumenti amatoriali possiamo verificare almeno il caso
2.
La mia proposta e' predisporre numerosi pendoli lungo la penisola, e
osservarli attentamente nel momento in cui nella nostra localita' i
dischi del sole e della luna si toccheranno.
I dati da rilevare in precedenza sono: proprie coordinate geografiche,
periodo del pendolo (misurando ad es. il tempo di 10 oscillazioni
complete), lunghezza dal punto di ancoraggio al centro del bulbo, peso
del bulbo. Quelli da rilevare nell' esperimento sono: direzione e
ampiezza del moto; qualora si riscontrasse moto ellissoidale, rilevare
orientamento e lunghezza dell' asse maggiore, e lunghezza asse minore.
Penso che sia opportuno mettere a punto pendoli con periodo piuttosto
lungo, alcuni secondi, e questo complica le cose. Io ne avro' uno
lungo 4,5 metri, calato nella canna del camino, che chiudero' sopra
per evitare turbolenze di aria. Sarebbe interessante avere pendoli
piu' lunghi, per poter apprezzare meglio l' eventuale movimento.
Il pendolo sara' dotato di una punta che traccera' gli spostamenti in
un piatto contenente sabbia.
Per non complicare le cose, mi preoccupero' di rilevare soltanto l'
eventuale movimento iniziale.
A chi volesse realizzare un pendolo, suggerisco di far stabilizzare
per qualche giorno il tutto in posizione, e di collocare la punta in
modo che una eventuale torsione del filo non falsi il rilievo; usare
sabbia o talco o farina per la registrazione, e preoccuparsi di
marcare un riferimento di direzione.
Chi ci sta per questo esperimento si faccia vivo sul newsgroup.
Saluti a tutti. Antonio.
Received on Tue Jun 29 1999 - 00:00:00 CEST

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