sergio wrote:
> Pensate a una macchina che frena e alla spinta che si riceve in avanti.
> Spesso questa viene giustificata parlando di conservazione della quantit` di
> moto.
> Io penso che questo sia vero sono con una certa approssimazione nel senso
> che:
> - il vero motivo h che siamo in presenza di un sistema accelerato e quindi
> di forze di inerzia.
> - che la conservazione della quantit` di moto vale su un sistema isolato
> cioh dove non agiscono forze esterne o dove sono piccole rispetto a quelle
> interne (urti). Quindi quando il combiamento di velocit` non h dovuta ad
> accelerazione (che h la conseguenza di forze) ma avviene in un piccolo
> istante (potremmo dire con discontinuit`)
> - Nel caso della macchina che frena la conservazione vale se la frenata h
> istantanea.
>
> Spero che qualcuno mi confermi la mia idea.
Non sarr io ;-)
Questa "forza" di inerzia mi d` problemi: da chi h generata? mi sembra che i freni
generino una forza opposta, che rallenta, mentre la "forza" di inerzia tende a
farti andare in avanti.
Proviamo ad isolare il sistema, allora: io sono seduto in macchina, ho forza
d'attrito sotto il sedere, ma poichi sono un fisico la trascuro; rimane... nulla:
io sto viaggiando a velocit` costante (sempre perchi sono un fisico e mi piace
semplificare), quindi non sono sottoposto a forza alcuna; in altre parole sono in
un sistema isolato. Quando la maccina frena, la decelerazione agisce sulla
carrozzeria dell'auto, che h un corpo rigido, ma non su di me, che sto su di un
sedile senza attrito. Se la macchina scomparisse improvvisamente, io continuerei
come nulla fosse (beh, rotolerei per terra, c'h pur sempre un campo
gravitazionale).
Quello che sto cercando (malamente) di esprimere h che h la forza di inerzia ad
essere un modello i cui effetti sono in realt` dati dalla conservazione della
quantit` di moto (o energia cinetica, se preferisci), e non viceversa.
> Molto spesso
Uhm.
--
Hamlet
Received on Sat Jun 12 1999 - 00:00:00 CEST