Re: Onde NON monocromatiche e fotoni

From: cometa_luminosa <alberto.rasa_at_virgilio.it>
Date: Tue, 8 Jun 2010 16:05:30 -0700 (PDT)

On 6 Giu, 19:08, Andrea Barontini <bar..._at_gmail.com> wrote:
> cometa_luminosa ha scritto:

> > Piu' che altro non ho capito bene cosa volevi determinare; se ho
> > capito quello che intendi allora non mi sembra ci sia differenza
> > essenziale con il misurare lo spettro di riga.
>
> Si hai capito bene, e ai fini della misura convengo con te che la misura
> dello spettro di riga risponde alla mia domanda iniziale.
> Nel chiederti se e' sensato l'esperimento che ho tratteggiato sopra,
> volevo capire se e' concretamente fattibile "guardare" uno per uno i
> singoli fotoni che costituiscono l'onda e ottenere le numerosita'
> previste tramite la trasformata di Fourier dell'onda di partenza.

Il problema e' che le informazioni che puoi trarre dall'analisi di un
singolo fotone sono limitate, per ragioni teoriche. L'insegnamento che
io personalmente ho tratto da questo, e': non siamo arrivati ad un
punto in cui le cose sono "fumose" in quanto non si sa piu' bene
qual'e' la frequenza del fotone se contemporaneamente vogliamo anche
sapere dov'e', ma abbiamo scoperto che erano proprio i concetti di
"frequenza ben definita" e "posizione ben definita" che erano
"ingenui", "infantili"! Per come la vedo io, il fatto che, nel mondo
macroscopico, ovvero quello a cui siamo abituati, gli oggetti abbiano
frequenza, posizione, energia, quantita' di moto, ecc., ben definiti,
e' l'eccezione, non la regola! E' quasi "magico"! (Prego, notare le
virgolette).

Immagina uno stormo di uccelli che, casualmente, un giorno, formano
per un istante l'immagine del volto di una persona a te cara. Non lo
troveresti affascinante, "magico"? Ecco, allo stesso modo, per me, e'
altrettanto "magico" che un numero enorme di funzioni d'onda si sommi
in modo tale da generare oggetti che hanno posizione ben definita, ad
esempio. Il mondo di Alice nel paese delle meraviglie non e' quello
microscopico, in realta', ma e' il nostro...


> E mi aspetto che se facessi passare un fotone alla volta nel prisma
> (tenendo bassa l'intensita' dell'onda) vedrei per ciascun passaggio
> dispersione spettrale nulla (quindi un ben preciso angolo di uscita,
> compatibile con quanto previsto dalla F-trasformata dell'onda, seppur
> casuale). Giusto?

Si.Il fatto e' che quando vai a rivelare un fotone ottieni sempre un
punto virtualmente adimensionale nello schermo rivelatore.
Received on Wed Jun 09 2010 - 01:05:30 CEST

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