Paradosso dei gemelli

From: Daniele Russo <danimprv_at_tin.it>
Date: 1999/05/17

Sto seguendo da tempo l'interessante dibattito sul paradosso dei
gemelli. C'� chi lo vede come il tallone d'Achille della relativit�, e
chi invece lo ritiene solo un particolare irrilevante, per nulla
inficiante la validit� della teoria. Vorrei fare alcune considerazioni a
riguardo, prendendo spunto dal passato. Come tutti sanno, per tutto il
medioevo la scienza ufficiale sostenne con fermezza che la Terra era al
centro dell'universo. In realt� gi� nel III� secolo avanti Cristo
l'astronomo greco Aristarco aveva proposto un modello eliocentrico. La
sua ipotesi venne per� rifiutata dai dotti del suo tempo. E cos� il
sistema geocentrico di Aristotele, perfezionato da Tolomeo, la fece
franca per ben 17 secoli. Ma tale idea non era la sola perla ereditata
dal pensiero Aristotelico. Un altro micidiale concetto era la
convinzione che i corpi lanciati in aria seguissero traiettorie
rettilinee. E allora come facevano a tornare gi� direte voi? Semplice, a
un certo punto invertivano la rotta e ricadevano al suolo. Tutto questo
derivava dalla radicata convinzione che solo ai corpi celesti spettasse
il privilegio di compiere percorsi circolari perfetti, ritenuti divini
per concetti risalenti addirittura a Pitagora: armonia delle sfere e via
dicendo. Certo era difficile per gli uomini di allora, dotati di
limitati mezzi d'indagine, rendersi conto che il modello eliocentrico
era sbagliato. Per� uno sguardo un po' pi� attento ad una freccia
lanciata in alto che ricadeva al suolo avrebbero anche potuto darlo. Per
accorgersi cos� che in realt� la traiettoria che descriveva era una
parabola, e non una ridicola serie di tratti rettilinei. Ma non lo
fecero. Perch�? Erano pi� stupidi di noi? Dall'esame delle loro capacit�
craniche si direbbe di no. La spiegazione pi� verosimile � che fossero
accecati dai loro stessi preconcetti. Guardavano le cose con gli occhi
del pregiudizio, non con quelli della ragione, scambiando per fenomeni
oggettivi quelli che invece erano solo parto delle loro menti. E se
qualcuno un po' pi� lungimirante, e potete scommetterci che qualche
rompiscatole ci sar� pur stato, tent� di spiegare agli altri che le cose
non stavano come credevano, probabilmente venne zittito dai dotti del
tempo con argomentazioni tipo: -il modello Aristotelico Tolemaico
funziona, quindi bisogna accettarne anche tutte le conseguenze e
paradossi- Oppure: -fior di scienziati l'hanno perfezionato per secoli.
Chi sei tu per metterlo in discussione?- e via di questo passo.
Osservando la situazione odierna, non posso fare a meno di notare
preoccupanti similitidini col passato. La relativit� porta ad
inquietanti paradossi. Ma invece di rivedere la teoria, ci si attacca a
tutto pur di salvarla. Cos� per risolvere in qualche modo il paradosso
dei gemelli generato dalla relativit� ristretta, si ricorre alla
posteriore teoria della relativit� generale: la prova dell'oggettivit�
del moto relativistico del gemello astronauta rispetto alla Terra,
consisterebbe proprio nelle accelerazioni da questi subite nel suo
viaggio spaziale. Lodevole salvataggio in extremis, anche se dal punto
di vista logico causale risolvere i paradossi generati da una teoria che
si occupa esclusivamente di sistemi inerziali, tirando in ballo le
accelerazioni, mi sembra un po' discutibile (quanto a feed back casuale
mi ricorda la curiosa proposta di un tizio per costruire finalmente la
macchina del tempo: lasciar detto ai posteri di tornare indietro nel
tempo a dirci come farla, appena siano riusciti a realizzarla in un
lontano futuro). Ed � po' come dire, la teoria funziona, a patto di non
usarla. Questo perch� nell'universo tutto sta muovendosi a velocit�
impressionanti. Quindi, per stabilire quale di due corpi sia realmente
in moto rispetto ad un'altro, seguendo tale logica, dovremmo andare a
verificare la storia di tutte le accelerazioni subite precedentemente da
entrambi, addirittura dal Big Bang in poi. Infatti se � vero che il
gemello che si allontana dalla Terra, per raggiungere una velocit�
prossima a c deve obbligatoriamente accelerare, � anche vero che la
Terra, col nostro sistema solare, e Via Lattea annessa sta probabilmente
muovendosi a velocit� relativistiche rispetto ad altre zone
dell'universo. E' plausibile che in passato intere galassie abbiano
subito forti accelerazioni e-o continuino a subirle. Lo stesso Big Bang
non � forse stato un'enorme accelerazione istantanea? Come si pu�
allora considerare la Terra assolutamente ferma rispetto al gemello
austronauta. Potrebbe perfino accadere che il gemello spaziale si
allontani proprio nella direzione opposta al moto della Terra rispetto
al resto dell'universo, portandosi cos� di fatto ad una velocit� minore
di quella di partenza. Allora dovrebbe essere il gemello sulla Terra ad
invecchiare meno. Ma la relativit� ristretta non tiene affatto conto
della direzione del moto di un corpo, solo della sua velocit�.
Nel celeberrimo libro di Orwell, "la fattoria degli animali", un giorno
viene affisso da alcune bestie assetate di potere il seguente cartello:
-tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono pi� uguali degli altri.-
Parafrasando in fisica relativistica, si potrebbe dire: -tutti i moti
sono relativi, ma alcuni sono pi� relativi degli altri.-
Perdonatemi se ho detto bestiate e fatemi sapere cosa pensate in
proposito.

Ciao a tutti,
Daniele
Received on Mon May 17 1999 - 00:00:00 CEST

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