Mauro D'Uffizi ha scritto nel messaggio <7hbg2e$5cm$1_at_nslave1.tin.it>...
>
>
>Bruno Cocciaro ha scritto
>>
>>Invece non e' cosi'.
>>G' arriva da M all'istante t1'=d/(v*gamma), poi tornera' indietro
>>per percorrere la stessa strada a velocita' uguale (e cambiata di segno).
>>Naturalmente a G' sembra di "essere arrivato troppo presto", per
>>percorrere una distanza d credeva di dover impiegare un intervallo
>>di tempo pari a d/v, ma il sistema di S ha contratto le lunghezze e
>>cosi' si e' trovato da M in "anticipo".
>
>Quindi, penso di non interpretare male il tuo pensiero riassumendo cos�:
>nel momento dell'impulso acceleratore le distanze prima misurate in quiete
>si dimezzano ed ecco perch� G' pensa di essere arrivato troppo presto, in
>realt� �
>il suo tempo ad essere stato rallentato.
>Egli penser� di aver viaggiato a "2c" mentre nella realt� � passato pi�
>tempo.
io per la verita' gia' da qui non capisco.
Perche' chiami c la velocita' che io avevo chiamato v?
Perche' G' dovrebbe pensare di aver viaggiato a velocita' 2c (o 2v)?
>[...]
>Ora se hai seguito attentamente, ti renderai conto che non � vero che il
>problema � simmetrico, � proprio impossibile. Cio� il paradosso � un
>paradosso!
>
>Ciao, Mauro.
>
Beh, attentamente non ho seguito di certo. Ci ho provato, ma alla fine
mi sono perso. La questione posta da me era molto piu' semplice,
mi sembra, cosi' come mi sembra che tu non abbia individuato alcun
errore nella mia dimostrazione che il paradosso dei gemelli in realta'
non e' paradossale, anzi sarebbe paradossale se non fosse vero
quanto affermato dal supposto "paradosso".
La questione "semplice" era:
chi afferma che
"il sistema 1 vede gli orologi del sistema 2 rallentare,
ma anche il sistema 2 vede gli orologi del sistema 1 rallentare,
quindi, per "simmetria", alla fine del viaggio ognuno dei due
e' convinto di essere piu' vecchio e questo e' paradossale,
oppure durante le accelerazioni deve succedere qualcosa
che rimettera' a posto gli orologi; ad ogni modo le accelerazioni
non potranno rompere la simmetria (1 vede 2 accelerare, ma
anche 2 vede 1 accelerare) quindi l'unica possibilita' che si
potra' avere e' che alla fine del viaggio per 1 e per 2 deve
essere trascorso lo stesso tempo"
sbaglia.
Il mio post originale tentava, nella maniera che a me sembra il
piu' semplice possibile, di spiegare dove e' l'errore.
Ora e' chiaro che la questione si puo' complicare a piacere
(e per quanto la si voglia complicare io scommetterei che la
relativita' continuera' a spiegare perfettamente quello che succede)
introducendo un numero imprecisato di altri viaggiatori
nelle direzioni piu' disparate, ma, intanto, vorrei chiudere
la questione "semplice" (che e' poi quello che normalmente
si intende con "paradosso dei gemelli").
Se uno trova paradossale che la Terra giri intorno al Sole
e trova un altro che tenta di spiegargli che la cosa puo' non
essere affatto paradossale, e nella dimostrazione fa intervenire,
per rendere la stessa il piu' semplice possibile, solo la Terra e il Sole,
allora il tizio non puo' rispondere "e allora la Luna, e Giove, e Plutone
...?"
non puo' nemmeno rispondere, se gli viene mostrata una foto fatta
dallo spazio (con tempo di apertura di un anno) nella quale si vede
la traiettoria della Terra circondare il Sole, "chissa' che cavolo avrete
fotografato voi?" (naturalmente nessuno e' obbligato a credere a niente,
pero', per correttezza verso i fotografi, prima di rispondere cosi'
si dovrebbe andare a controllare le macchine fotografiche, osservare
le pellicole, studiare il processo di sviluppo delle stesse per arrivare ad
individuare l'errore presente nelle fotografie).
Concluderei, rimanendo nella metafora, dicendo che intanto e'
il caso di concordare che, contrariamente a come puo' sembrare,
e' la Terra a girare intorno al Sole e non viceversa, poi cercheremo di
far entrare anche Luna, Giove e Plutone nella teoria eliocentrica.
Ciao.
--
Bruno Cocciaro
email:nospamb.cocciaro_at_leonet.it togliere "nospam" per avere il
corretto indirizzo.
-------------------------------------------------------------------------
Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
Li spingemmo oltre il bordo. E volarono.
--------------------------------------------- (G. Apollinaire)
Received on Fri May 14 1999 - 00:00:00 CEST