Mi pare innegabile che mentre la fisica classica sembra molto facile da
capire, per chiunque, la fisica moderna resta a volte molto difficile anche
per gli addetti ai lavori.
Pi� che altro la classica appare intuitiva, la moderna controintuitiva.
Potremmo dire che questa bipartizione inizi� pi� o meno con Einstein e la
relativit�.
Ora il mio dubbio � sempre stato: e se ci fossimo sbagliati?
Certo pu� sembrare un dubbio pazzesco ed irrispettoso di tutti i fisici che
hanno operato nell'ultimo secolo, ma � un dubbio inammissibile?
E' impossibile per una comunit� di scienziati prendere una cantonata simile
e trascinarsela dietro per circa un secolo?
Debbo dire che a rigori non � impossibile.
Nel secolo scorso, i medici di tutto il mondo, in perfetta buona fede, si
portarono dietro per un tempo altrettanto lungo la convinzione che lo
scorbuto (malattia da carenza di vitamina C) fosse una malattia infettiva,
ammazzando in base a questa convinzione chiss� quanti pazienti.
E la medicina and� avanti ugualmente, fece enormi conquiste, e oggi
l'episodio � del tutto dimenticato (peccato perch� la storia � maestra di
vita, e si pu� apprendere di pi� dai propri errori che dai propri
successi.).
Ritorno alla domanda iniziale. E' possibile che la relativit� ristretta sia
sbagliata?
Einstein stesso ne dubit� pi� volte, specie quando spiegando l'effetto
fotoelettrico,
( spiegazione per la quale in seguito ebbe il Nobel, e non per la relativit�
come molti pensano), si rese conto che stava introducendo la meccanica
quantistica, che a suo parere era del tutto inconciliabile con la
relativit�.
Badate bene io non sto chiedendo se secondo voi � sbagliata, ma se ci sono
possibilit� per quanto piccole che lo sia.
Io penso che perch� questo sia potuto accadere ci debbano essere state una
serie di coincidenze negative, ma la legge di Murphy ci insegna che questo
alle volte pu� persino essere la regola.
Me ne viene in mente una. La prima prova della relativit� fu la previsione
della deviazione dei raggi di luce provenienti da stelle lontane al
passaggio in prossimit� del bordo solare. Ebbene seppure altre conferme
delle previsioni della relativit� si accumularono in seguito fino a farla
divenire inconfutabile, quel primo esperimento, quello che la promosse da
ipotesi a teoria, secondo il modo di dire di alcuni, secondo me da teoria a
teorema, quel primo esperimento era sbagliato.
Le lastre rianalizzate a distanza di anni mostrarono delle irregolarit� che
rendevano l'esperimento incapace di discriminare tra la teoria di Newton e
quella di Einstein.
Quale credete sia stata la causa di questo errore? Probabilmente gli
sperimentatori, gi� convinti della giustezza della relativit�, in massima
buona fede trascurarono di fare qualche controllo in pi�, tanto pi� che
l'esperimento confermava le loro aspettative.
E forse quell'errore ha cambiato la storia della fisica. Credo che perfino
ad Einstein siano passati i dubbi dopo quella "brillante conferma
sperimentale " dell'esattezza della sua teoria.
Da allora li ha pi� avuti qualcuno?Intendo a livello di accademici
accreditati.
Ma d'altronde io per primo ho detto che in seguito le conferme sperimentali
si accumularono a iosa.
Ma siamo sempre sicuri che ci� che sembra confermare la relativit� non possa
essere spiegato anche con teorie pi� classiche?
Prendiamo un fenomeno che inizialmente mi convinse ad arrendermi
all'evidenza della relativit� ristretta.
Quando lessi del funzionamento di un protosincrotrone.
Nel sincrotrone le particelle vengono accelerate ad ogni giro con un impulso
di radiofrequenza accordato al tempo che impiegano ad effettuare il giro.
Da una certa velocit� in poi non vi � pi� bisogno di accordare la
radiofrequenza, in quanto ormai vicine al limite c, viaggiano grosso modo a
velocit� costante, mentre la loro energia aumenta, come si pu� dimostrare
dagli urti.
Non aumentando la velocit� deve necessariamente aumentare la massa.
L'accordo con le previsioni della relativit� ristretta � perfetto.
Le particelle aumentano di velocit� ma non riescono mai a raggiungere il
limite c, e mentre lo fanno aumentano di massa.
Ma non ci sono teorie pi� classiche in grado di fare le stesse previsioni?
Spero gustiate la seguente parabola:
C'era una volta un giostraio Romano che aveva una di quelle giostre che a
Roma vengono dette carci'n culo ( seggiolini volanti per gli altri).
Dal nome ne aveva dedotto che non servisse il motore, e infatti era solito
spingere i passeggeri (aderenti al locale club masochisti) con poderosi
calci nel loro fondoschiena.
Questo per� non era un risparmio in quanto i suoi passeggeri avevano il
sedere appiccicoso, e cos� ad ogni calcio ci rimetteva una suola di scarpa
che rimaneva attaccata al passeggero.
Ebbene il giostraio non tard� ad accorgersi che la velocit� massima
a cui poteva girare la sua giostra, senza per altro mai raggiungerla,era
quella dei suoi
calci, e che i passeggeri diventavano sempre pi� pesanti all'avvicinarsi
della giostra a questa velocit�.
Di qui al sincrotrone il passo � breve.
Secondo l'antica teoria corpuscolare, la radiofrequenza che spinge le
particelle � costituita da fotoni sparati a velocit� c, e perch� le
particelle possano assorbire
l'energia debbono assorbire anche il fotone, dotato di massa, che si va ad
aggiungere a quella della particella.
Ora io non voglio dire che questa sia la spiegazione corretta, ma � del
tutto impossibile che sia cos�?
La fisica moderna sta raggiungendo in questi ultimi decenni delle
conclusioni sempre pi� lontane dall' intuizione umana.
Si arriva persino a mettere in dubbio il principio di causa ed effetto (anzi
proprio a contraddirlo) purtuttavia non si sente mai la necessit� negli
ambienti ufficiali di porsi il dubbio che sotto tutta questa messe di
risultati imbarazzanti, si possa nascondere un errore sistematico di vecchia
data.
La teoria funziona bene per altri versi, ha permesso di scindere l'atomo e
buona parte del progresso tecnologico attuale, spesso fa previsioni esatte,
quindi deve essere esatta.
A parte che il progresso tecnologico attuale � quasi tutto figlio della
teoria dei quanti che da 70 anni resiste caparbiamente ai tentativi di
incorporarla nella relativit�, e a parte il fatto che la teoria dei quanti
ricorda molto l'inevitabile evoluzione della teoria corpuscolare,
perch� la teoria di Einstein potesse sopravvivere in tutto questo tempo
alle evidenze sperimentali la si � dovuta ritoccare molte e molte volte.
Non so voi, ma quando una teoria prevede una costante cosmologica
errata di 120 ordini di grandezza io penserei che possa essere sbagliata,
non andrei a cercare dimostrazioni sperimentali di una improbabile azione di
repulsione su grandi distanze, pur di mantenerla in piedi.
D'altronde figli della stessa teoria credo siano il decadimento del protone,
inutilmente cercato per decenni, e le onde gravitazionali, che anche se
hanno fruttato un Nobel,
mica vuol dire che debbano necessariamente esistere.
Ma prendiamo in esame anche altri campi. La cromodinamica quantistica.
Si era sentita la necessit� di subparticelle per semplificare il numero di
quelle subatomiche che cresceva a dismisura.
Sono stati inventati di sana pianta i quark (all'inizio erano inosservabili
per definizione), con la promessa che solo tre di essi avrebbero spiegato
tutto il marasma di particelle subatomiche che era stato osservato.
Ora non basterebbero trenta subquark a spiegare il marasma di quark che si
sono generati in seguito.
Come ho gi� detto si � arrivati a contraddire il principio di causa ed
effetto, e l'unica cosa che viene in mente agli scienziati ufficiali, e di
inventare nuove forze per far quadrare i conti.
A nessuno di loro, ma dico proprio a nessuno viene in mente che ci potrebbe
essere qualcosa di perverso in tutto ci�?
E ripensiamo un attimo all'esperimento che ha fatto scattare la molla nella
mente di Einstein, quello di Michelson e Molrey. In seguito molti hanno
sostenuto che dimostrasse addirittura la contrazione delle lunghezze.
Tutti sappiamo che in realt� dimostrava al massimo l'inesistenza dell'etere.
Dico al massimo, perch� pure qui poteva rimanere il dubbio del trascinamento
dell'etere stesso.
Ma ammessa la non esistenza dell'etere, quale teoria poteva giustificare
quel risultato, dico tra quelle classiche?
Ebbene se si fosse presa pi� in considerazione la teoria corpuscolare,
l'esperimento non si sarebbe neanche dovuto fare. Ai fotoni non serviva
l'etere per propagarsi nel vuoto.
Ma c'erano pure le equazioni di Maxwell, quelle che tanto affascinarono
Einstein, ma ricordiamoci che Maxwell stesso le riteneva dei puri artifici
matematici atti a semplificare alcuni conti sull'elettromagnetismo.
Si guardava bene dall'attribuirgli significato reale.
Sarebbe come se qualcuno volesse farci credere nell'esistenza di un universo
immaginario, quando il campo complesso � stato introdotto solo allo scopo di
facilitare alcuni conteggi.
Scusate l'articolo troppo lungo, ma spero di non essere stato noioso.
Ciao a tutti, Mauro.
Received on Tue May 04 1999 - 00:00:00 CEST
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