Divulgazione in fisica.

From: Mauro D'Uffizi <aduffiz_at_tin.it>
Date: 1999/05/02

Avete presente il modo in cui i testi scolastici spiegano in genere, almeno
dalle elementari al liceo, la marea?
La spiegazione che ne danno, � una spiegazione statica in cui la Luna attrae
l'acqua degli oceani con il sistema Terra-Luna raffigurato come fermo.
Questa rappresentazione giustifica per� in realt� solo la marea ma non
l'antimarea, per cui in base ad essa dovremmo avere una marea ogni 24 ore e
non ogni 12.
Quel grandissimo divulgatore che � stato Asimov invece ti fa vivere
l'effetto marea
sulla tua pelle .
In uno dei tanti racconti brevi che ha scritto, ti porta a bordo di
un'astronave di forma allungata in orbita nei pressi di un buco nero,
e ti ritrovi a doverti arrampicare sulla scaletta dell'astronave fino al
centro della stessa, e poi a rigirarti su te stesso per scendere dall'altra
parte.
Hai la gravit� che ti tira verso gli estremi dell'astronave che � costretta
a rimanere in orbita con una delle due estremit� sempre rivolta al buco
nero,
e senti che se ti avvicinassi di pi� le forze di marea ti strapperebbero in
due.
Credo che dopo averlo letto chiunque non dimentichi pi� questo effetto.
Sarebbe utile inserire il racconto sui libri scolastici a questo capitolo.

Per� anche Asimov alle volte si lascia trascinare in una spiegazione
alquanto superficiale di alcuni fenomeni.
Nel suo "il libro di fisica" per esempio spiega perch� alcuni pianeti o
satelliti siano dotati di atmosfera mentre altri no.
Chiaramente mette questo effetto in relazione alla velocit� di fuga dal
pianeta.
Cita ad esempio tutti i pianeti del sistema solare, nonch� la Luna
ed altri satelliti maggiori.
Alla fine sappiamo che Marte che ha una velocit� di fuga nettamente
inferiore a quella della Terra, pu� trattenere solo una piccola quantit� di
atmosfera, la pressione al suolo � circa un sessantesimo di quella
terrestre, e che la Luna, con velocit� di fuga ancora inferiore non la pu�
trattenere affatto.
Incredibile per� che dimentichi di parlare di Venere, che pur avendo una
velocit� di fuga inferiore a Quella della Terra, anche se di poco, presenta
una pressione al suolo 200 volte quella terrestre, con un'atmosfera
oltretutto arroventata che dovrebbe facilitare la fuga dei gas.
Quale pu� essere secondo voi il motivo di questa dimenticanza?

Sembra che quando si parla di scienza, si abbia paura ad ammettere che le
cose sono pi� complesse di quel che possono sembrare ad un esame
superficiale, e che di tanti fattori che possono contribuire ad un fenomeno
ancor oggi non si ha una conoscenza profonda.
Io auspicherei un modo pi� umile di proporre la scienza.
Smettiamola di far sembrare teoremi quelle che sono solo teorie o ipotesi,
qual dir si voglia.
Il big-bang, i buchi neri, la cromodinamica quantistica, le oscillazioni
indeterministiche del vuoto, le onde gravitazionali.
Forse anche ottime ipotesi di lavoro, ma pur sempre ipotesi.
Distinguiamo nettamente tra ci� che conosciamo adeguatamente, come l'effetto
marea ( e spieghiamolo per bene ), e ci� di cui ancora dubitiamo.
Servir� a far crescere una nuova generazione di ricercatori senza
pregiudizi.

Ciao a tutti, Mauro.
Received on Sun May 02 1999 - 00:00:00 CEST

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