Re: MILANO: conferenza fusione fredda...
andre wrote:
(...)
Ciao, effettivamente sollevi una questione molto spinosa.
Della fusione fredda se ne e' parlato molto dieci anni fa e poi
basta perche' non ha dato i risultati clamorosi che i due primi
"scopritori" avevano annunciato. Ricordo (allora ero studente di fisica)
che in tutti i dipartimenti di fisica italiani ci si
lanciava a voler ripeter gli esperimenti e/o a spegare teoricamente
i risultati. Fiumi di articoli sperimentali e teorici sono stati
scritti. Poi ci si e' resi conto che i risultati *pratici* erano
del tutto irrilevanti l'energia prodotta *se era prodotta energia*
(io questo non l'ho mai capito) era ridicolamente bassa *rispetto*
a quanto annunciavano i due autori americani. Per un po' di tempo
la cosa e' passata in mano ai giapponesi e girava la leggenda che
riuscissero ad accendere una lampadina di qualche watt con un motore
a fusione fredda. Poi basta e la questione e' stata bollata, in qualche
modo come "irrilevante" o "ridicola" ma anche "pericolosa"
(= un campo di ricerche nel quale investendoci tanto non si cava
fuori nulla di utile), specialmente gli ambienti americani, dove
se non produci risultati con i soldi ricevuti per portare avanti la tua
ricerca sei finito (= non ricevi piu' soldi).
Due parole sulla persona del seminario, se parliamo della stessa
persona, ma credo di si. E' effettivamente un grosso cervello,
riconosciuto internazionalmente per i suoi meriti scientifici
(almeno) passati.
D'altra parte e'una persona molto aggressiva che si e' costruito la
pessima fama nazionale e probabilmente internazionale di aver
l'abitudine di aggredire le persone invitate a fare seminari... (io non
posso confermare cio' e ne prendo subito le distanze, riporto solo
quanto mi e' stato detto anche da persone del vostro dipartimento).
Che non lo stia a sentire nessuno, non mi sembra del tutto vero, dato
che e' riuscito a farsi finanziare addirittura un laboratorio intero per
portare avanti ricerche sperimentali sulla fusione fredda. Posso
immaginare che cio' crei anche attriti nell'ambiente accademico
in un periodo in cui la ricerca in Italia e' finanziata a livelli
da quarto mondo.
Ciao, Valter Moretti
Received on Tue Mar 30 1999 - 00:00:00 CEST
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