Re: teoria olografica

From: Gianni Comoretto <comore_at_arcetri.astro.it>
Date: 1999/03/29

Luigi Di Vaia wrote:
>
> Non giudico la teoria di Pribram n� con risate n� con impaurito interesse.

A me sembra, per la parte che posso giudicare direttamente,
un'accozzaglia di concetti pseudoscientifici messi li' senza grosse
giustificazioni.

In particolare il concetto stesso di "ologramma" e' molto confuso.
Un ologramma NON CONTIENER tutta l'immagine in ogni particolare.
Contiene le grandi linee dell'immagine, vista da molti punti di vista
differenti, in ogni elemento dell'ologramma, e i dettagli via via piu'
fini distribuiti in regioni sempre piu' grandi. Non e' vero che
un frammento arbitrariamete piccolo di un ologramma consenta di
ricostruirlo tutto, e' semplicemente assurdo, e gli altri frammenti che
ci stanno a fare?

Applicare quest'immagine alla realta' in cui viviamo puo' anche avere un
senso, ma occorre trovare anche COME questa corrispondenza si realizzi.
In che senso la realta' e' un ologramma? Che particolari sono
"distribuiti"? Su che supporto? come si realizza la trasformazione
tra particolari distribuiti e realta' dettaglaita che vediamo, in altre
parole, che cosa fa la funzione del laser? Senza rispondere a queste
domande, il partagone e' semplicemente un blaterare parole senza senso.

Non ho idea se in psicologia quest'immagine possa essere utile.
In fisica certamente no.

> Forse sul piano fisico e scientifico della pura teoria e pragmatica non fa
> una grinza questa teoria,
(viva la sintassi) Intendi che la teoria olografica non fa un baffo
alle teorie scientifiche, o che la teorie regge senza sforzi un
confronto scientifico?

> ma la verit� non si ferma solo alla analisi del
> metodo scientifico,(cosa ti hanno insegnato all'Universit�)?

Puo' darsi. Esistono scienze dove non e' possibile un discorso
scientifico rigoroso, ed altre in cui importano aspetti "umani" o
sociologici. Ma le parole in liberta' non servono a nessuno.

> Esistono metodi
> assai validi che basano le loro teorie su quelle come la olografica, che
> intuitivamente ha dato alla scienza in generale un vasto contributo per la
> riorganizzazione dei saperi verso un paradigma unificatore della scienza.

Mi piacerebbe onestamente sapere quali siano questi metodi e quale sia
il paradigma unficatore.

> Pribram sar� ricordato per il suo contributo al fattore scientifico e non
> perch� ha saputo spiegare qualche piccolo fenomeno paranormale (se mai ci
> fosse riuscito).

Ma ci sono fenomeni paranormali riproducibili? Non mi risulta.
 
-- 
Gianni Comoretto      			Osservatorio Astrofisico di Arcetri 
gcomoretto_at_arcetri.astro.it		Largo E. Fermi 5 
http://www.arcetri.astro.it/~comore	50125 Firenze - ITALY
Received on Mon Mar 29 1999 - 00:00:00 CEST

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