L'uno e il molteplice
Il fenomeno della diffrazione e' estremamente significativo
per quanto riguarda le leggi che governano il comportamento
della materia.
Una sola fenditura produce una immagine indifferenziata mentre
due fenditure generano una immagine differenziata, la figura
di diffrazione, lo spettro a righe caratteristico.
Il passaggio dall'uno al molteplice non avviene in maniera
caotica ma risulta soggetto a leggi che intrinsecamente governano
il fenomeno fisico a livello statistico.
La suddivisione dell'unita' in una molteplicita' implica la
creazione di una relazione tra le varie componenti, tale relazione
si presenta come principio ordinatore rispetto al caos preesistente.
L'uno non presuppone null'altro che se' stesso.
Nell'unita' si realizza la totalita' dell'essere.
Nel momento in cui l'uno si suddivide nel molteplice subentra
la varieta' dell'essere, ciascuna parte e' libera di esistere
in maniera indipendente dal tutto.
Eppure la natura ci mostra come si mantenga una correlazione
tra le varie parti, correlazione soggetta a leggi statistiche.
Il comportamento della materia a livello sub-atomico indica come
le possibilita' di movimento delle singole particelle sia soggetta
oltre che a forze fisiche anche a leggi matematiche che ne
governano il comportamento a livello statistico.
Sembrerebbe che le particelle siano in relazione scambievole tra
loro e siano influenzate reciprocamente.
L'equazione matematica che descrive il comportamento statistico
delle particelle sembra trascendere le interazioni fisiche tra
le particelle stesse e nondimeno predice con precisione l'evolversi
dell'intero sistema.
La stabilita' della materia si basa sul comportamento complessivo
di una molteplicita' di particelle in moto caotico.
Tale comportamento complessivo rivela una unita' di struttura che
ha validita' solo statisticamente e si produce a partire da un
notevolissimo numero di comportamenti caotici individuali.
L'esistenza di una tale legge generale di comportamento richiama
alla memoria la legge dei grandi numeri, ma per la propria
specificita' non sembra plausibile che ad essa possa ricondursi
completamente.
Intuitivamente saremmo propensi a pensare ad un principio di
correlazione tra le diverse parti che ricostituisca l'omogeneita'
del tutto originario, in altri termini il molteplice che ritorna
nell'unita': tutto e' uno.
Due orologi che forniscono la stessa ora non sono correlati da
interazioni fisiche ma il sincronismo deriva dalla struttura
comune ed ha origine nello stato complessivo iniziale.
Allo stesso modo le leggi matematiche di correlazione statistica
dei singoli eventi fisicamente separati conserva l'unita'
complessiva dell'intero sistema.
Le particelle sono coordinate non da uno scambio fisico di
informazione ma piuttosto dalla propria intrinseca natura.
In effetti l'esistenza di una tale legge matematica, che suggerisce
una corrispondente proprieta' fisica della materia, risulta essere
una sorpresa non facilmente spiegabile dall'intelletto in termini
di interazioni soggette al principio di causa ed effetto.
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Oscar Bettelli
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Received on Thu Mar 04 1999 - 00:00:00 CET