Bruno Cocciaro wrote in message <36cd76ea_at_news.uk.ibm.net>...
>Il punto che vorrei principalmente trattare e' che risposte del tipo:
> "la velocita' istantanea e' la velocita' in un certo istante"
>sono assolutamente da rifiutare. Sarebbe come dire che la velocita' e'
>"la velocita' " o che la velocita' media e' la "velocita' che si ha in
>media".
Se si dice (impropriamente) che la velocita' media e' una sorta di media
delle velocita', lo si fa per semplicita'; effettivamente e' fuorviante. Se
si pensa ad un percorso chiuso in cui coincidono la posizione di partenza e
quella di arrivo, la veloc. media e' nulla, non cosi' la media delle
velocita'.
Il termine di velocita' istantanea, invece, va visto proprio come la
velocita' in un certo istante: ovviamente ragionando in termini teorici,
cioe' in termini di passaggi al limite, di infinitesimi...
Bisognerebbe poi dire che nella realta', anche con lo strumento piu'
preciso, si puo' misurare un intervallo, che per quanto piccolo, e' pur
sempre un intervallo, non un punto.
E' anche vero che il processo di integrazione definita permette di passare
dalla somma di tante velocita' istantanee, relative istanti singoli, ad uno
spostamento effettivamente seguito dal mobile.
Come al solito quando un modello matematico si applica alla fisica, lo si fa
con le dovute approssimazioni; cio' non toglie che nel senso dell' analisi
matematica e della fisica matematica si possa parlare di velocita'
istantanea come vel. in un dato istante.
In ogni caso concordo sul fatto che sia opportuno insistere anche sul
concetto di definizione operativa di una grandezza.
>Io ai miei studenti (di liceo) faccio un discorso del genere:
[...]
>Rispondere alla domanda "cosa e' la velocita' istantanea?" equivale a dire
>quali sono le misure da fare per ottenere come risultato quell' ente che
>chiamiamo velocita' istantanea.
Si, pero' cio' non toglie che esista anche il concetto di derivata. Quando
si sbarca all' universita' ci si chiede che senso ha definire la velocita'
come derivata prima dello spazio rispetto al tempo, se alle superiori
bastava fare spazio/tempo. Alle superiori, pero', si dice anche che il
lavoro e' forza*spostamento, senza parlare di lavoro elementare ne'
tantomeno di coseno dell' angolo compreso fra le direzioni dei vettori che
rappresentano la forza e lo spostamento. Qui bisogna che il Ministero si
decida a rivedere i programmi delle materie scientifiche in modo che gli
studenti inizino a fare fisica, chimica. astronomia... quando hanno le basi
matematiche per farlo, diversamente a forza di semplificare si dicono cose
solo parzialmente esatte.
>f) La velocita', per quanto detto al punto e), e' SEMPRE una grandezza
>fisica che ha a che fare con un intervallo di tempo deltat, quindi non
>ha senso parlare di velocita' in un istante.
Allora non avrebbe senso neanche parlare di temperatura di una soluzione in
un certo punto, perche' tanto in pratica il termometro che immergiamo, e' a
contatto con varie molecole della sostanza, che sono in condizioni diverse,
e perche' parte del termometro e' fuori dal recipiente e quindi a contatto
con l' aria...
Invece matematicamente parliamo di temperatura in un punto della sostanza,
poi sperimentalmente introdurremo tutte le correzioni del caso.
>Ciao
>Bruno Cocciaro
Ciao
Andrea.
Received on Tue Mar 02 1999 - 00:00:00 CET
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