Re: danni da campi elettromagnetici

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: 1999/02/14

Francesco ha scritto:
> Non so quanti di voi abbiano seguito stasera la trasmissione di Santoro
> sul probelma dei possibili danni causati da onde elettromagnetiche campi
> ecc....
> ...
> Ho sentito confondere campi elettromagnetici con radioattivita',
> mischiare patologie estremamente eterogenee, insomma di tutto.
Il top e' stato la signora che ha curato la "allergia del figlio alle
onde e.m." mettendo una misteriosa antenna interrata in giardino, e
tante fialette che contenevano non ricordo piu' cosa, tutto intorno la
stanza del piccolo, per assorbire "l'energia negativa delle onde" (cosi'
si e' espressa la cronista :-<< ).

> Ma dove sono gli addetti ai lavori? Ci fosse stato un fisico in grado di
> mettere i punti sullle "i" riguardo campi, onde, frequenze, potenze e
> chi piu' ne ha piu' ne metta; ci fosse stato un biologo, un oncologo....
Diciamo anche che il momento piu' positivo e' stato quando il presidente
dell'ENEL (che mi dicono sia un filosofo) alle richieste di interrare i
cavi di alta tensione, ha detto: "Ma li volete interrati per eliminare
l'elettrosmog, o per non vederli piu', cosi' non ci pensate? Perche' un
cavo interrato circa di un metro, in realta' produrra' un campo maggiore
che se fosse in cima al traliccio. Pero' non si vede..."

> ...
> E dove sono gli esperti? Perche' nessuno protesta?
> ...
> Io penso che qualsiasi scienziato che abbia seguito la trasmissione di
> stasera si dovrebbe sentire amareggiato.
Dovrebbe ... ma se vuoi conoscere la mia personale reazione, te la
spiego osservando che l'uomo e' un animale estremamente adattabile: si
abitua a tutto.
Dato che quella che tu giustamente denunci e' la regola, e non si puo'
vivere in perpetuo stato di amarezza e indignazione, ci si abitua.

> Io penso che il mondo scientifico abbia la grande responsabilita' di
> intervenire nella sfera dell'informazione prima che sia troppo tardi,
> prima cioe' che la gente sia schiava totalmente di fobie, di credenze, di
> ritualita' ridicole.
C'e' un altro aspetto. Un intervento in quei programmi potrebbe solo
essere controproducente.

1) Gli uomini e le donne di scienza (almeno quelli seri) non sono
uomini/donne di spettacolo: non sanno come "bucare il video", come
intervenire con la giusta battuta.
2) Sanno ragionare, sviluppare un discorso argomentato. Se ci provano,
il Santoro di turno li interrompe dopo 30 secondi: e' la regola ferrea
secondo cui nessun telespettatore sa tenere desta l'attenzione se uno
parla per piu' di 30 secondi.
3) Per "par condicio" vengono messi accanto ai piu' vari ciarlatani, che
di solito sono piu' bravi a comunicare (si capisce: vivono su quello!)
Percio' lo scienziato rischia perfino di fare una magra figura.

Credo che se ne sia parlato in passato, non ricordo se su questo NG o su
it.scienza: ricordo di aver visto a volte Rubbia, o Pacini, o altri (per
es. dall'ineffabile Lorenza Foschini) e mi son detto: che ci vanno a
fare? Non si rendono conto di fare la figura di pagliacci?

> Non si tratta di inaugurare una nuova era immolata al positivismo; si
> tratta di far capire alla gente che cosa e' veramente la scienza, la
> scienza moderna: la fatica improba di produrre un pensiero oggettivo, di
> conoscere e non di interpretare alla luce del proprio piccolo mondo
> interiore o del proprio minuscolo universo culturale.
Se non ci riesce la scuola...
Io mi dedico soprattutto a questo, ma non e' per niente facile...
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Elio Fabri
Dip. di Fisica
Universita' di Pisa
Received on Sun Feb 14 1999 - 00:00:00 CET

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