Re: R, la costante

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: 1999/02/01

Attilio ha scritto:
> Studiando chimica, mi sono accorto in quante espressioni ricorra la
> costante universale dei gas perfetti, R.
>
> Mi ha sorpreso molto come la si possa vedere "figlia" della costante
> di Boltzmann, attraverso la relazione:
> R = N k
> con N il numero di Avogadro e k la costante di Boltzmann.
>
> Sono interessato a capire quanto questa costante sia "generale", visto
> che rientra in una delle definizioni fondamentali della termodinamica,
> e in quali campi della chimica la si incontra.

In fondo si potrebbe dire che R e' una costante inutile, legata solo
alla
storia della fisica e della chimica.
Dato che le leggi dei gas sono nate prima della comprensione
microscopica,
sono state formulate a scala "umana", come la mole. Basterebbe usare
sempre il n. di atomi e di molecole, invece del n. di moli, e R
sparirebbe in favore di k.
Dato che ci sono, nota pero' che anche la cost. di Boltzmann ha un
marchio
analogo di antropomorfismo: se si fosse capito prima che la temperatura
ha a
che fare con l'energia di agitazione termica (un assurdo storico) si
sarebbe
potuto fare a meno di k, misurando la temperatura in unita' di energia.
Cosi' facendo l'entropia sarebbe diventata un numero puro (il log della
probabilita') eccetera.

Tornando alla situazione reale, la costante dei gas (o quella di
Boltzmann) la troverai (assumo che tu sia agli inizi dello studio della
chimica) quasi
dappertutto: equilibri di reazioni, cinetica, potenziali elettrochimici.
Insomma, dovunque entri il fatto che la materia e' fatta di molecole,
atomi,
ioni, che sono in agitazione termica e con una distribuzione di
velocita' ed
energie che determina tutti gli equilibri e le trasformazioni.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica
Universita' di Pisa
Received on Mon Feb 01 1999 - 00:00:00 CET

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