Soviet_Mario ha scritto:
> ...
> Epper� ... purtroppo questa ciclicit� non sembra esserci, per cui
> ricascherei nei dubbi di Guth
> ...
Provo a riassumere il mio punto di vista, che forse e' un poco diverso
da altri che sono stati citati.
Abbiamo una teoria, basata sulla RG ma non solo (entrano in ballo
anche fisica nucleare e delle particelle) che fornisce un modello
dell'evoluzione dell'Universo: quello universalmente definito del "big
bang".
Ricordo di sfuggita un fatto ironico: il termine "big bang" fu coniato
da Hoyle e voleva essere dispregiativo: lui non ci credeva a questo
modello (era sostenitore di un modello stazionario) e contro la sua
intenzione invece il termine si e' affermato :)
Ci sono due cose da chiarire:
1) A prescindere da dettagli su come e' costituita la materia in
questa fase iniziale, *se si accetta incondizionatamente la RG* una
singolarita' e' inevitabile.
2) Come dovrebbe essere ovvio, ma a volte viene dimenticato, le
"conferme" del modello sono parecchio indirette. Non esistono dati di
osservazione che ci possano informare sui "primi istanti di vita"
dell'Universo.
Possiamo solo procedere induttivamente: se assumiamo quel modello,
allora ne seguono determinate fasi e determinati aspetti
dell'evoluzione successiva, sui quali abbiamo dati osservativi.
Per es. la radiazione di fondo, oggi studiata in grande dettaglio
anche nelle sue anisotropie fini.
La nucleosintesi.
La formazione delle galassie.
(Dico subito che le mie conoscenze su tutto cio' sono parecchio
deboli: ripeto piuttosto cose orecchiate. Ma qui m'interessa segnalare
la _logica_ del discorso.)
Sul punto 1) occorre anche osservare che quel "se" e' grosso come una
casa (o dovrei dire "e' grosso come l'Universo"?)
Infatti si puo' piu' ragionevolmente asserire che l'accettazione
incondizionata e' certamente sbagliata. Perche'?
Mi pare lo abbia accennato Valter, ma senza metterci troppo l'accento.
Dato che stiamo parlando di una singolarita', possiamo piuttosto
scommettere che li' vicino la RG non possa rimanere valida.
Questo per ragioni generali: un'estrapolazione verso infinito per
densita', temperatura ... e' pressoche' certo che debba portare a
rimettere in discussione la teoria stessa che prevede la singolarita'.
E poi anche per l'altra ragione ben nota che la RG non considera
effetti quantistici, che *sicuramente* non sono trascurabili al
disotto del tempo di Planck.
Con questo non sto dicendo che il modello cosmologico standard sia
sbagliato, ma che ne vanno intesi i precisi limiti.
In particolare non ha senso discutere di "cosa c'era prima", oltre che
per le ragioni gia' dette, anche perche' prima di pensare al "prima"
(bisticcio voluto) bisognerebbe sapere di piu' dei tempi
immediatamente vicini nel futuro alla singolarita'.
Di conseguenza non e' neppure corretto dire che la ciclicita' sembri
non esserci: semplicemente sta del tutto fuori della portata della
teoria com'e' fatta a tutt'oggi.
Insomma: potrebbe benissimo darsi che un giorno si scopra:
a) che non c'e' nessuna singolarita'
b) che invece esiste un'oscillazione ciclica che porta a un "big
crunch" da cui poi l'Universo riemerge in un "big bang".
Semplicemente *non ne sappiamo niente*!
--
Elio Fabri
Received on Mon May 24 2010 - 21:05:25 CEST