Re: fisica e ciclismo

From: Giacomo \ <gwilbor_at_email.it>
Date: Mon, 24 May 2010 15:52:12 +0200

In data Mon, 24 May 2010 09:10:18 +0200, zuvidan ha scritto:

> 2. Propro perche' le velocita' sono basse i distacchi sono piu' grandi.
> 100 metri percorsi a 36 km/h richiedono 10", a 18 km/h richiedono 20", a
> 9 km/h richiedono 40"...

Mi sembra molto giusto. In effetti mi hai fatto pensare a questo: il
distacco si valuta in quanto tempo ho guadagnato dopo una certa tratta,
quindi l'unit� di misura utile per valutare la performance del ciclista
non dovrebbero essere i chilometri orari ma le ore al chilometro (o le
ore chilometriche?). Bisognerebbe misurare la "tardit�" insomma e non la
velocit�.

Ma cosa comporta questo? Facciamo un esempio. Diciamo che il gruppo
affronta la salita a 10 km/h. Se "il campione" allunga e aggiunge due
chilometri orari di velocit�, quanto guadagna? Dalle velocit� passo alle
tardit� facendo il reciproco, e poi moltiplico per 3600 in modo da
esprimere il risultato in secondi al chilometro, abbiamo:

10 km/h -> 360 s/km
12 km/h -> 300 s/km

Quindi il nostro campione guadagnerebbe 60 secondi al chilometro.

Adesso chiediamoci, di quanto dovrebbe accelerare il campione, per
ottenere lo stesso distacco, quando il gruppo sta viaggiando a 20 km/h?
Beh, facendo i conti, si scopre che dovrebbe andare a 30 km/h!
Un'incremento del 50%, quando nell'esempio di prima gli bastava
un'incremento del 20% appena.

Continuando ad aumentare la velocit� del gruppo, si vede che � sempre
pi� difficile ottenere un bel distacco (ometto i conti):

Gruppo: 30 km/h
Campione: 60 km/h (+100%)

Gruppo: 40 km/h
Campione: 120 km/h (+200%)

E se poi il nostro campione volesse provare a guadagnare lo stesso
distacco in una tratto dove il gruppo va a 60 km/h, dovrebbe viaggiare
addirittura ad una velocit� infinita!

-- 
Giacomo "Gwilbor" Boschi
http://gwilbor.wordpress.com/
Received on Mon May 24 2010 - 15:52:12 CEST

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Thu Nov 21 2024 - 05:10:43 CET