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From: Gianni Comoretto <comore_at_arcetri.astro.it>
Date: 1998/12/23

Francesco wrote:
>
> Rimane il fatto che la radiazione elettromagnetica se sufficientemente
> penetrante ha effetti mutageni sul patrimonio genetico, come ad esempio accade
> ai soggetti che sono stati esposti a radioattivit� intensa.

C'e' una differenza essenziale tra onde radio (GSM, TV) e radiazione
ionizzante (Ultravioletti, raggi X, in misura minore qualcosa puo'
fare la luce visibile). Nel primo caso ogni fotone che arriva ha
decisamete troppo poca energia per causare mutazioni. Nel secondo
anche un singolo fotone puo' eccitare un elettrone in una molecola,
e causare una serie di eventi che puo' concludersi con una mutazione.

Per questo motivo, le radiazioni ionizzanti sono SEMPRE pericolose,
amche se il rischio puo' essere talmente ridotto da essere trascurabile.

Invece per poter far qualcosa le radiazioni non ionizzanti devono
superare una soglia, cioe' deve essere presenti NELLO STESSO POSTO un
numero sufficiente di fotoni tale da poter avere un effetto.
Tutti gli effetti delle onde radio che conosciamo hanno soglie vicine
a quella termica, cioe' alla potenza necessaria per scaldare
apprezzabilmente i tessuti colpiti. I limiti internazioniali si
riferiscono appunto a queste soglie, che sono attorno a qualche
centinaio di W/mq. Per la popolazione generale, si adotta un fattore
di sicurezza pari a 1/100 del livello piu' basso a cui si rilava un
qualche effetto, INDIPENDENTEMENTE dal fatto che questo sia o meno
pericoloso. I limiti sono quindi di 2W/mq (ICNIRP). In Italia si
adotta un ulteriore fattore 20 per esposizioni di piu' di 4 ore
al giorno (0.1W/mq).

E' doveroso ricordare che autori sovietici trovano effetti "strani"
a potenze molto piu' basse, fino a 0.1 mW/mq. Gli effetti includono
variazioni della costante dielettrica dell'acqua distillata (che
permane anche dopo che si e' spento il trasmettitore),
sincronizzazioni del ritmo cardiaco di animali di laboratorio,
e cose simili. Gli effetti avvengono SOLO se la frequenza del
segnale radio e' entro limiti precisi (molto piu' stretti di
qualsiasi risonanza radio in corpi condensati), e/o viene modulata
con frequenze di modulazione altrettanto particolari.

Nei pochi casi in cui questi esperimenti siano stati replicati,
l'effetto non si e' visto. Inoltre le peculiarieta' del segnale
necessario (es. frequenza della portante 70 GHz +/- 0.1 GHz,
modulante 147+/-1 Hz) fa pensare a possibilita' di "multiple
hypotesis bias": provi 10.000 setting sperimentali ed in uno
hai risultati casualmente significativi. Inoltre sono diffidente
per quasiasi cosa abbia a che fare con la "memoria dell'acqua".

P.S. Il famoso esperimento australiano su oncotopi esposti a
radiazione tipo cellulari, che sviluppavano piu' tumori dei loro
colleghi non esposti, e' un esperimento serio. Ma utilizzava
potenze molto elevate ("mildly thermal"), ed e' difficlmente
applicabile al caso di persone esposte a livelli "di legge"
dei campi. Per una discussione seria, rimando a chi ne sa piu'
di me, es. la cell-phone-faq del dr. Moulder,
http://www.mcw.edu/gcrc/cop/cell-phone-health-FAQ/toc.html
-- 
Gianni Comoretto      			Osservatorio Astrofisico di Arcetri 
gcomoretto_at_arcetri.astro.it		Largo E. Fermi 5 
http://www.arcetri.astro.it/~comore	50125 Firenze - ITALY
Campi EM e salute: http://www.arcetri.astro.it/~comore/campiem.html
Received on Wed Dec 23 1998 - 00:00:00 CET

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