Paolo B. scrive:
>(.......................)
> SONO indeterminate o LE VEDIAMO indeterminate?
>>Potrebbe essere : SONO indeterminate E LE VEDIAMO indeterminate ?
>Se SONO indeterminate, allora ovviamente LE VEDIAMO indeterminate; ma
>se fossero "determinate" e noi le VEDESSIMO indeterminate a causa
>dell'interazione con i nostri strumenti di rivelazione?
>I modelli matematici si accordano molto bene col le osservazioni, ma
>questo potrebbe in parte essere dovuto al fatto che questi modelli
>sono stati costruiti sulla base delle evidenze sperimentali e quindi
>poi sviluppando questi modelli si ottengono nuovi risultati che si
>accordano con le nuove osservazioni; si tratta senza dubbio di un
>impianto solido e abbastanza coerente.
Si sono d' accordo , volevo solo rimarcare la mia propensione
verso l'aleatorieta' intrinseca .
>> ma mi affascina perche' mi sembra costiture uno dei punti
>>di contatto tra MQ (o meglio QED) e Caos .
>E' indubbiamente interessante, anche perche' il caos e'
>deterministico.
Purtroppo esiste poco, a livello divulgativo ,
sulle correlazioni tra caos e mondo quantistico
(caos quantistico), se ti interessa ti posso segnalare:
a)LE SCIENZE-Quaderni N�85 "Il Caos Quantistico"
b)LE SCIENZE-Quaderni N�81 "Il moto Browniano da
Eistein a oggi"
>(..............)
>Mi e' spesso capitato durante i miei esami di fare
>qualche riferimento storico; il 90% dei docenti mi ha subito fermato
>invitandomi a "continuare a scrivere le equazioni" credendo che fosse
>un modo per "sviare l'attenzione" :-), ben pochi hanno apprezzato la
>cosa...
Io non sono laureato in Fisica ma ho notato un
atteggiamento analogo in alcuni esami "difficili".
Comunque molte cose si capiscono dopo la laurea
se si continua a lavorare ad argomenti attinenti,
non so se sia giusto , ma e' cosi' .
Ciao e auguri ,
A.L.I.E.N.
--
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Received on Sun Dec 27 1998 - 00:00:00 CET