Q.E.D. o non Q.E.D. ?

From: A.L.I.E.N. <rigel_at_col.it>
Date: 1998/12/16

Ciro Pistillo scrive:

> Caro A.L.I.E.N
> do il mio piccolo contributo sottolineando che anche io non sono un
> esperto (ho studiato QED nell'esame di Fisica Teorica ma non mi sono mai
> sognato di consultare riviste specialistiche...

Neanch'io , ho solo curiosato negli abstract che puoi trovare
a Los Alamos (anche all' I.N.F.N.) sul "caos" ed in particolare
sulle correlazioni tra caos e mondo quantistico .


> >(...................)

> Non credo di aver capito esattamente cosa tu voglia intendere, in ogni
> caso ogni qual volta si voglia calcolare
> una probabilita' di interazione fra due correnti occorre tener conto di
> tutti i possibili contributi dai vari diagrammi ad "n" vertici,
> ricordandosi pero' che essendo la teoria "rinormalizzabile" , maggiore
> e' "n" minore e' il contributo del diagramma .

Mi sembra che la sostanza l' hai capita , anche se mi sono espresso
male,
ai vari rami dei diagrammi di Feynmann ho solo associato le q.di moto .
>
> >
> > I fotoni virtuali che sono emessi in una posizione
> > della linea spazio-temporale dell' elettrone generano
> > una cascata di possibili elettroni e poi fotoni virtuali
> > che non sono in genere assorbiti tutti in un altra
> > singola posizione (o no ! ), cio' vuol dire che
> > comunque per avere la conservazione della q.di moto
> > in ogni istante devo avere un bilancio tra cio' che viene
> > assorbito e cio' che viene emesso, indipendentemente
> > dalla sua provenienza .
>
> Non riesco ad immaginarmi una shower di particelle virtuali, comunque
> se consideri diagrammi ad ordine molto alto avrai una cosa del genere
> Non penso che il tutto debba essere riassorbito in un solo punto
> (spazio-temporale): l'importante e' che in ogni vertice si conservi il
> 4-impulso

Ok!
 
> >
> > Ma se gli intervalli di tempo,relativi ai due istanti in
> > questione,in cui considero tale bilancio (forse dovrei
> > parlare piu' correttamente d' impulso)sono sufficientemente
> > piccoli ,le misure dell' energie dei relativi fotoni e quindi
> > le loro q. di moto possono essere sensibilmente diversi .
>
> volendo....

Fino a qui , mi sembra che piu' o meno ci siamo .
>
> >
> > I bilanci tornano solo per intervalli di tempo abbastanzi ampi ?
>
> perche'?

E' questo effettivamente il punto che non mi torna .
Se da una parte ho un' esigenza di conservazione delle
q.di moto ed energie in un punto spazio-temporale e
dall' altro le misurazioni (e anche la Q.E.D) mi
danno una aleatorieta' intrinseca di tali quantita'
e quindi della loro conservazione (ovviamente nei
termini del principio d'indeterminazione) ,
come faccio a conciliare le due cose ?
Devo ammettere un comportamento solo tendenzialmente conservativo
all'aumentare della dimensione spaziotemporale (S,t) dell'evento
considerato?

DS*DP >= h/4*PI ; Dt*DE >= h/2*PI

dove :(S--> x,y,z) ; (P--->Px,Py,Pz) ; D=Indeterminazione(o scarto),
 h=cost. di Planck , etc...



> > Cioe' i fotoni virtuali fanno un po' quello che (statisticamente)
> > vogliono basta che alla fine della fiera (intervallo abbastanza
> > lungo, si fa' per dire !) i conti,o meglio le misure, tornano?
> >
>
> mi sono definitivamente perso....

Era solo per rimarcare l' aleatorieta' di cui sopra , ed e'
quest' ultima che mi spinge a pensare a collegamenti con
il "caos" di cui ti accennavo all'inizio .


>
> Spero di esserti stato comunque di aiuto e di non averti scritto cose
> che gia' sai
> Tanti saluti
>
> Ciro

Ti ringrazio dell' attenzione e della pazienza ,come vedi sono
molte le cose che non so !



Ciao


                       A.L.I.E.N.

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Received on Wed Dec 16 1998 - 00:00:00 CET

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