Re: divulgazione su fisica stato solido e applicazioni?
On 20 Mag, 15:15, Elio Fabri <elio.fa..._at_tiscali.it> wrote:
> Chiaro che sulla motivazione e sull'esigenza siamo d'accordo.
> Il dissenso se mai sta nei mezzi e nell'efficacia.
>
> A me pare che il "grande pubblico" sia pressoche' impossibile da
> recuperare, anche in piccola parte, perche' cio' che gli viene passato
> come divulgazione non risonde minimamente alla necessita'.
> Di fatto fornisce soddisfazione solo a curiosita' epidermiche, stimola
> la sensazione della scienza come aulcosa di magico ed esoterico.
> (Quando addirittura non si propone un secondo fine: di usare la
> scienza al servizio di ideologie di tipo spiritualista o simili.)
Caro Elio, di solito non intervengo in queste discussioni perche' non
ho nessuna esperienza di divulgazione ne' didattica, pero' leggendo la
tua posizione, che capisco appieno, c'e' qualcosa che mi lascia
insoddisfatto. Ho amato QED di Feynman (l'ho scoperto solo
recentemente) e mi e' piaciuto molto anche il libro di Ghirardi. E
sono d'accordo con te che sono libri per chi gia' le cose le sa ad un
qualche livello. Pero' gli altri libri che non consigli, come quello
di S. Hawking, hanno secondo me un ruolo importante e diverso dai due
sopra citati. Ad esempio per me il libro 'dal big bang ai buchi neri'
fu una vera fonte di attrazione per il mondo fisico e i suoi misteri.
E prima di quello mi ricordo che quando avevo 10-12 anni (non ricordo
esattamente l'eta') rimasi molto affascinato da due libricini: 'Il
tempo e lo spazio di zio Albert' e 'Zio Albert e i buchi neri' della
collana Gl'istrici della Salani editore. Erano esempi di cattiva
divulgazione scientifica? Forse si', pero' rimasi affascinato e mi
sono portato dietro questo interesse/amore per la fisica che alla fine
mi ha portato a studiare e a fare ricerca in fisica teorica. Non credo
che sia male mandare il messaggio, a ragazzi e genitori, che la fisica
(e la matematica, la chimica, la biologia,..) sia(no) un'attivita'
affascinante e ricca di storia che merita di essere raccontata e
proseguita dalle generazioni future. Passare tale messaggio forse e'
piu' semplice e importante che fare divulgazione scientifica in senso
stretto.
Insomma vedo un fine positivo anche in quei libri poco divulgativi ma
molto evocativi.
ciao.
Received on Thu May 20 2010 - 22:31:15 CEST
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