"matteo luca ruggiero" <mruggie_at_tin.it> scrive
> Se vuoi scrivere l'equazione d'onda per un fotone, ne devi avere uno e
> basta, intendo,
> devi essere poi in grado di verificare sperimentalmente che sia giusta e per
> farlo devi
> in qualche modo *isolare* un fotone, che per sua natura e' molto *socievole*
> e si porta
> appresso un sacco di suoi simili. In pratica la soglia di rilevazione dei
> vari apparati e' ben al
> di sopra dell'energia minima di un fotone (quale e'?).
Non vedo la difficolta'. Se spulci un catalogo di strumentazione
da laboratorio trovi un sacco di "Photon counting devices":
fotodiodi a valanga, o i vecchi fotomoltiplicatori.
Un buon CCD da astronomia e' vicino al limite di conteggio dei singoli
fotoni (non ricordo se ce la fa), al punto che il rumore statistico
(il fatto che se ti arrivano in media N fotoni, in ogni misura
la deviazione da N e' circa sqrt(N) ) e' di solito il rumore dominante.
Se poi osservi raggi X o gamma, le immagini che ottieni mostrano
chiaramente i singoli fotoni ricevuti. Basta una scintigrafia
da ospedale, non serve neppure scomodare gli astronomi.
La proprieta' di "socievolezza" dei fotoni e' stata misurata
sperimentalmente proprio contandoli uno ad uno, e verificando che
tendono ad arrivare in gruppo.
Ciao
--
Gianni Comoretto Osservatorio Astrofisico di Arcetri
gcomoretto_at_arcetri.astro.it Largo E. Fermi 5
http://www.arcetri.astro.it/~comore 50125 Firenze - ITALY
Received on Thu Nov 19 1998 - 00:00:00 CET