Re: Rich. pareri su libro "La relatività e la falsa cosmologia" di Marco De Paoli

From: mdp <marcodepaoli_at_yahoo.it>
Date: Fri, 14 May 2010 13:51:23 -0700 (PDT)

> Capisco che tu te ne sia andato amareggiato, ma guarda che c'�
> anche gente diversa (...) Ho visto che alcuni erano interessati.
> Ecco, in particolare io vorrei capire meglio quale � secondo te il
> ruolo dell'atmosfera nell'ambito della caduta dei gravi.
> Grazie
> Ciao

Non ero amareggiato: ero scocciato. Mi ero tirato fuori vedendo la
discussione prendere spesso la piega di una rissa da balera o da
tifosi della curva sud, con la sola volont� di alcuni (non tutti) di
segnare con gioia sul taccuino nero errori veri o presunti del
troglodita.
Vedi ad esempio la questione del grave in caduta dal finestrino del
treno in moto. Si � rilevato che non � in questione l'attrito perch�
comunque il grave cade in avanti data una certa velocit� del treno (e
tanto pi� anzi in assenza di resistenza): bene, ma allora � giusto
ritenere del tutto secondario che il viaggiatore (nell'esempio di
Einstein) lo veda cadere in perpendicolare, ammesso che poi veramente
ne veda la traiettoria.
In merito invece al caso diverso del grave in caduta dalla torre, mi
si obiett� proprio il fatto di trascurarne il moto in avanti ai fini
della spiegazione della sua deviazione.
Per� nella dinamica in questione pu� non operare un unico fattore. Il
grave ha la stessa velocit� della torre e della Terra ma se la Terra,
la torre, la persona in cima alla torre, il grave che viene lasciato
cadere si muovono in avanti ruotando tutti insieme, tutto dovrebbe
rimanere inalterato e non si comprende perch� in misura cos�
rilevabile il grave dovrebbe sopravanzare in avanti la torre (la Terra
non si arresta di colpo nel suo moto cosicch� il grave vada in avanti
come il viaggiatore sul treno in frenata, n� il grave cadendo va in
avanti allo stesso modo come se cadesse da un cavallo in corsa, e
comunque � frenato dall'attrito).
Parimenti � difficile credere che tutto si spieghi con la forza di
Coriolis, determinante per la produzione delle correnti e dei vortici,
pienamente rilevabile in un viaggio aereo dal Sudafrica al polo,
verificabile anche in 10 minuti con il pendolo di Foucault (e gi�
molto meno verificabile con i famosi vortici dei lavandini), ma non
operante lungo i paralleli e ininfluente per un grave in caduta da una
torre che in pochi secondi tocca terra. Qui infatti non � la Terra che
di sotto si sposta mentre il grave cade, come quando l'aereo viaggia o
il pendolo si muove (se fosse cos� il grave cadrebbe all'indietro): �
il grave stesso che, oltre che muoversi con la torre, si muove in
avanti con una deviazione reale. Il grave non mantiene la sua
direzione come il pendolo di Foucault, ma si sposta veramente per una
forza reale e non apparente.
Al riguardo Galileo considerava la spinta inerziale in avanti del
grave, ma considerava anche la rotazione dell'atmosfera: diceva che
l'atmosfera in rotazione porta con s� il grave (non che proprio lo
spingesse). Prova ne sia che per Galileo il grave in caduta non va in
avanti in direzione rettilinea, tangenziale e centrifuga, bens� ruota
a cerchio proprio in quanto segue non la rotazione della Terra ma il
cerchio dell'atmosfera in rotazione con la Terra (e la parabola che ne
viene per composizione vettoriale fra moto semicircolare e rettilineo
� leggermente diversa da quella che ne viene da due moti rettilinei
lungo due assi ortogonali).
Come oggi sappiamo, la Terra ruota attorno al proprio asse alla
velocit� media di media 0,38 Km/sec = 380 m/sec (media fra 0,46 Km/sec
all'equatore e 0,3 Km/sec a 45� di latitudine), senza considerare il
moto annuale alla velocit� di 29 Km/sec. Essa trascina seco
l'atmosfera: se gli uccelli (e le nuvole) non restano indietro nel
cielo mentre la Terra si muove ruotando intorno al proprio asse, non �
certamente perch� essi volino a 380 m/sec (o a 29 Km/sec) bens� perch�
(lo sapeva gi� Copernico) trasportati dall'atmosfera in rotazione. E
se l'atmosfera rotante ha il potere di trascinare con s� le nuvole e
gli uccelli, portandoli avanti con la Terra e impedendo loro di
restare indietro, allora ne andr� vagliato il possibile effetto anche
sulla deviazione del grave in caduta.
La quantificazione di questo effetto dipende dalla velocit�
(differenziale perch� maggiore in basso e minore in alto) con cui
l'atmosfera in trascinamento ruota con la Terra: quanto minore sar�
questa velocit� quanto pi� ininfluente sar� lo spostamento causato sul
grave in caduta; quanto maggiore sar� questa velocit� quanto pi�
effettivo potr� essere lo spostamento. L'effetto sar� nullo o
insignificante nel caso che tale velocit� sia nulla o infinitesima, ma
in realt� l'atmosfera deve ruotare ad una velocit� di poco inferiore a
quella media della Terra (perch� se tale velocit� fosse di troppo
inferiore le nuvole e gli uccelli resterebbero comunque indietro).
Data una velocit� significativa e apprezzabile dell'atmosfera
l'effetto sullo spostamento del grave in caduta potr� essere
sensibile. Guglielmini quantificava la deviazione del grave in caduta
dalla torre con spostamento medio ad est nel nostro emisfero (pi�
precisamente a sud-est) di 17 mm lasciato cadere da 91 m. dalla torre
di Bologna (con deviazione decrescente al decrescere dell'altezza di
caduta). Sarebbe interessante vedere se la deviazione di un grave in
caduta dall'esterno di una torre sia maggiore di quella di un grave in
caduta dall'interno. Certo si potrebbe obiettare che, se fosse solo
questione dell'atmosfera in rotazione, allora all'interno della torre
non dovrebbe esservi deviazione e che comunque l'atmosfera
trasportando il grave non lo dev�a, ma la distinzione fra trasporto e
deviazione in avanti diventa a questo punto sottile e resta possibile
che (sui 17 mm di deviazione di Guglielmini) una percentuale vada
ascritta all'effetto dell'atmosfera.
Un saluto
                Marco dp
Received on Fri May 14 2010 - 22:51:23 CEST

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