Maurizio Santi wrote:
>
> Io (Mrm) ed un amico (Cyrus), tempo fa abbiamo letto un articolo che parlava
> di microonde evanescenti, radiazioni 3/4 volte pi� veloci della luce.
> Si trattava di una bufala?
Esistono molti modi per definire la velocita' di un'onda.
Il difficile e' associare a queste velocita' un significato fisico.
Comunque nel caso specifico: se mandi un'onda EM in una regione
dove non puo' propagarsi (es. un raggio di luce dal basso
verso l'alto in un bicchiere d'acqua, con un angolo con la verticale
superiore all'"angolo critico") l'onda si riflette. Nel caso citato
lo possiamo verificare direttamente con un bicchiere. La riflessione
pero' avviene in uno spessore finito, l'onda si propaga anche
nella regione "proibita", anche se l'intensita' decresce in modo
esponenziale con lunghezze tipiche dell'ordine della lunghezza d'onda.
Se pero' metti un mezzo in cui l'onda si puo' continuare a propagare
a breve distanza (es. rifletti sull'interfaccia di un blocco aria/vetro,
e metti dopo uno spessore di un micron un secondo pezzo di vetro),
l'onda puo' "riformarsi" e propagarsi, ovviamente attenuata.
In un recente esperimento (di cui non ho i riferimenti) gli
sperimentatori hanno confrontato i tempi di propagazione di
microonde in una guida d'onda troppo stretta per quella lunghezza
d'onda (e quindi l'onda nella guida era di tipo evanescente)
e un'onda analoga in aria libera. Hanno cosi' misurato un "anticipo"
dell'onda evanescente corrispondente a velocita' > c.
Il problema maggiore a mio avviso e' che la cosa funziona solo per
segnali periodici, in cui puoi comunque "predire" cosa succedera'
nel tempo che guadagni. Non riesci a trasmettere informazione "vera"
a velocita' > c.
Infatti la lunghezza che l'onda riesce ad attraversare dipende da
quanto la regione e' "proibita", cioe' quanto e' distante la frequenza
del segnale dalla frequenza minima necessaria per attraversarla.
Se chiami DF questa differenza di frequenza, hai che riesci a
"saltare" una distanza pari a circa C/DF, guadagnando al massimo
(se va a velocita' infinita) un tempo 1/DF.
Ma per poter trasmettere innformazione, diciamo N bit/s, devi modulare
l'onda, il che comporta allargarne la frequenza di N Hz (circa).
Per continuare ad essere evanescente, N deve essere < DF (senno'
una parte dell'onda "sfora" la frequenza critica e passa normalmente)
e quindi l'anticipo dell'onda e' al piu' il tempo necessario a
trasmettere un bit.
Si puo' stiracchiare un po' i conti, che qui sono fatti a spanne,
tener conto di trucchi vari assortiti per guadagnare qualcosa, ma
alla fine non vai molto piu' lontano di questo: puoi trasmettere
informazione piu' veloce della luce, ma solo se questa e' in qualche
modo prevedibile. Se vuoi far di meglio, ottieni che statisticamente
ogni tanto trasmetti un bit in anticipo, ma con probabilita' che
decresce esponenzialmente con l'anticipo, e con una corrispondente
incertezza sul risultato che ti rende inutilizzabile l'informazione
inviata.
Comunque l'argomento e' interessante, e non e' detto che non riservi
sorprese.
--
Gianni Comoretto Osservatorio Astrofisico di Arcetri
gcomoretto_at_arcetri.astro.it Largo E. Fermi 5
http://www.arcetri.astro.it/~comore 50125 Firenze - ITALY
Received on Wed Oct 14 1998 - 00:00:00 CEST