Re: divulgazione su fisica stato solido e applicazioni?

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_tiscali.it>
Date: Sat, 15 May 2010 20:54:29 +0200

photonicdream ha scritto:
> Qualsiasi argomento di fisica che si sia davvero capito pu� essere
> spiegato a TUTTI in maniera SEMPLICE, e SENZA CONTI (c'� una neddoto
> secondo il quale Einstein considerava come prova della validit� di una
> teoria la possibilit� che si aveva di farla capire a sua nonna...).
L'aneddoto che citi e' solo una comoda storiella.
La tua tesi (niente affatto originale, del resto) io la reputo
assolutamente falsa.
La puo' sostenere solo chi non abbia che una vaghissima idea di che
cosa e' la fisica: non quella di oggi, ma direi quella degli ultimi
due secoli.

> Se un argomento si pu� "capire" soltanto mediante i conti questo
> significa semplicemente che quei conti NON SPIEGANO un determinato
> argomento, ma semplicemente lo DESCRIVONO, un po' come gli epicicli
> aristotelici descrivevano il moto dei pianeti e del sole attorno alla
> terra in maniera matematicamente pregevole, pur senza che si fosse
> capito un fico secco di come funzionasse davvero il sistema solare.
Ecco: le cose che mostri di non aver capito sono due.

1) Non e' affatto vero che la difficolta' di spiegare concetti base
della fisica stia nei "conti", ossia nell'impiego della matematica.
Ci sono difficolta' profondamente, intrinsecamente fisiche.
In molti casi la comprensione di certe idee richiede di aver fatto un
tirocinio: di aver prima imparato e capito una quantitia' di
presupposti.

2) L'uso della matematica non si riduce affatto a fare dei "conti".
Gia' in Galileo, come dovresti sapere, troviamo questo: la necessita'
dello strumento matematico per capire il mondo, l'esigenza di andare
al di la' di pure descrizioni e argomentazioni verbali, tipiche della
tradizione aristotelica.
Per fare un solo esempio, che cosa diventa uno spazio-tempo curvo se
raccontato "a parole"? Soltanto chiacchiere: l'idea stessa sparisce
completamente.
Ma gli esempi potrei moltiplicarli ad libitum, e potrei trovarli anche
in fisica piu' antica.

> La possobilit� di spiegare in maniera semplice una teoria anche ai non
> addetti ai lavori, facendogliela capire a livello concettuale, �
> sempre stata una ottima cartina al tornasole della validit�
> scientifica di una teoria,
Questo lo dici tu, e non vedo su che base.
A me pare totalmente falso.

> e se attualmente i vari professoroni non sono pi� d'accordo su questo
> criterio molto probabilmente � perch� in cuor loro sanno benissimo di
> aver imparato a fare i calcoli e a descrivere matematicamernte
> determinati sistemi fisici senza per� avere neanche la pi� pallida
> idea dei motivi profondi del come e del perch� tali sistemi fisici
> funzionino e si comportino in un determinato modo.
A proposito di arroganza e presunzione...
Tu sai come valutare cio' che i "professoroni" hanno o no capito.
E tu che cosa hai capito?

Quando poi comincio a leggere di "motivi profondi", non ho bisogno di
ulteriori chiarimenti per capire con chi ho a che fare.
Un modo di pensare che con la fisica non ha niente a che vedere.

> ...
> Quando invece accade che un determinato argomento in realt� non � ben
> capito neanche dagli addetti ai lavori, e presenta una miriade di
> contraddizioni e di inconsistenze interne concettuali di cui ci si
> libera sbrigativamente come "problemi o domande mal poste", allora �
> chiaro che trovare quella "via di mezzo" che permetta di far capire
> anche ai non addetti ai lavori quel determinato argomento diventa
> chiaramente difficile se non del tutto impossibile !!
Chissa' a che cosa alludi, quando parli di
> una miriade di
> contraddizioni e di inconsistenze interne concettuali di cui ci si
> libera sbrigativamente come "problemi o domande mal poste"
Anche se un sospetto ce l'ho :-)

> Riassumendo: avere un livello di comprensione sufficentemente profondo
> di un determinato argomento � condizione necessaria (e spesso anche
> sufficiente) per l'esistenza stessa di ulteriori livelli intermedi di
> spiegazione (e di comprensione).
Detto in questi termini generali potrei anche essere d'accordo.
Per es. chi insegna deve ovviamente aver capito molto di piu della
stretta lettera di cio' che insegna.
Ma immagino che tu intenda qualcosa di diverso, e del resto l'hai
spiegato benissimo nell'altro post :)
-- 
Elio Fabri
Received on Sat May 15 2010 - 20:54:29 CEST

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