Il quesito dell'indiano..

From: Paolo Licheri <palicher_at_tin.it>
Date: 1998/10/04

Vito ha scritto nel messaggio <3612C627.D6C02BC6_at_tim.it>...

>Immaginate di entrare, per motivi ignoti, in contatto telepatico (senza
>problemi legati alla diversit� di lingua) con un indiano dell�America
>precolombiana; diciamo con un tizio "sveglio" vissuto attorno al 1300
>d.C..
>
>La comunicazione tra voi e lui � assicurata al 100% ma non avviene in
>tempo reale,
>ovvero tra la "trasmissione dell'uno e la "ricezione" dell'altro
>trascorre un certo tempo
>non calcolabile e non prevedibile.
>E' inoltre necessario rispondere per poter ricevere la domanda
>successiva.
>
>L'indiano come prima cosa vi chiede quanto siete alti!
>
>Non avendo limiti di tempo e fantasia, e tenendo conto dei possibili
>mezzi/conoscenze
>che i due protagonisti hanno a loro disposizione, provate a far capire
>all'indiano la vostra
>altezza.


Se fossi un Puffo, risponderei:
_son alto suppergiu'
_due mele o poco piu'

Non essendo un Puffo, dovrei sostituire il due con un approprato n.
L'informazione risulta esaustiva se...
_se la precisione richiesta non e' elevata, il che mi permette di usare le
locuzioni "suppergiu'" e "poco piu'";
_se la precisione richiesta non e' elevata, il che mi permette di
considerare l'altezza della mela come se fosse costante, ed utilizzarla come
unita' di misura;
_se gli indiani precolombiani conoscevano i numeri naturali;
_e soprattutto se conoscevano le mele.

Scherzi a parte, se tu mi chiedi quanto sono alto, posso risponderti 1,75 m,
in quanto presumo che entrambi diamo ai termini 1,75 e metro lo stesso
significato.

Con l'indiano devo cercare di arrivare a qualcosa del genere, cioe':
_concordare una grandezza, definita con precisione accettabile, ed
accessibile ad entrambi, da utilizzare come unita' di misura; per esempio
l'altezza del primo gradino di una certa piramide Incas, che l'indiano puo'
verificare direttamente, ed io posso conoscere consultando un teso di
archeologia;
_concordare un sistema di numerazione;
_spiegare all'indiano il significato delle operazioni fondamentali,
necessarie per stabilire quante volte l'unita' e' contenuta nella grandezza
voluta.

Con un po' di buona volonta', molta pazienza e tempo disponibile, crede che
si possa fare.

Per finire, una nuova divagazione:
Se invece che con un indiano mi fossi messo in contatto con un abitante
della mitica Atlantide, ammessa vera la leggenda, gli direi:
sono alto 1,75 metri, intendendo come metro 1.650.763,75 volte la lunghezza
d'onda nel vuoto, della radiazione corrispondente alla transizione tra i
livelli 2p10 e 5ds del cripto-86.
Io non so cosa vuol dire, ma lui dovrebbe saperlo :-)

ciao
Paolo licheri
Received on Sun Oct 04 1998 - 00:00:00 CEST

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