malgieri_at_tn.village.it ha scritto nel messaggio
<6t9rqe$l6l$1_at_nnrp1.dejanews.com>...
>Nei libri di fisica si trova in genere la seguente formulazione, o una
>equivalente, del principio di Fermat:
>"Il percorso seguito dalla luce per andare dalla posizione A alla posizione
B
>e' quello che rende minimo il tempo di percorrenza (O COMUNQUE NE ANNULLLA
LA
>DERIVATA)"
>Quello che vorrei sapere e': qual e' esattamente il significato fisico di
>quest'ultima precisazione? Quand'e' che la luce (o un'onda
elettromagnetica)
>segue ad esempio il percorso che rende massimo il tempo di percorrenza?
>Grazie, ciao.
>Massi
>
Ti far� un esempio: ci sono sulla spiaggia due ragazzi, uno appassionato di
fisica (un poco tracagnotto) ed uno appassionato di educazione fisica
(superfusto ma molto ignorante).
Si trovano ad una distanza di circa 20 m dall'acqua del mare, sulla spiaggia
appunto.
Davanti a loro, distante 20 dalla riva, in acqua, e spostata di circa 100 m
sulla sinistra rispetto alla perpendicolare all'acqua passante per il punto
occupato dai due ragazzi, una bella ragazza comincia a chiedere aiuto perch�
ha un crampo e non riesce pi� a nuotare.
Entrambi i ragazzi cominciano a correre. Il culturista va in linea retta
verso la ragazza (cio� fa meno strada).
Il fisico invece fa materialmente pi� strada, perch� allunga il suo percorso
sulla terra ed accorcia quello nell'acqua, ed alla fine impiega meno tempo e
salva la ragazza con lieto fine, matrimonio e vissero felici e contenti (il
culturista si iscrive a fisica).
Ecco, la luce si comporta cos�, solo che i suoi "calcoli" sui percorsi sono
molto pi� accurati.
Feynman, padre di un modo molto elegante e quantistico di descrivere il
fenomento (Feynman, QED, Adelphi) dice che la luce "annusa" tutti i percorsi
possibili (quindi anche quello che passa per l'equatore!) con i suoi fotoni
e poi sceglie quello giusto!
Filippo Filippini
Received on Fri Sep 11 1998 - 00:00:00 CEST
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