Principio di indeterminazione
Charlie <fam.datteri_at_iol.it> scritto nell'articolo
<35ec5b8d.510283_at_news.iol.it>...
>
> Salve a tutti, scusate l'"intrusione": non sono un fisico ma uno
> studente di Filosofia, e mi interesso di storia della scienza.
> Leggendo testi sulla MQ e sul principio d'indeterminazione, ho sempre
> avuto una curiosita' che non mi e' mai riuscito di soddisfare. Dunque,
> mi sembra abbastanza chiaro che, tra le conseguenze
> dell'indeterminazione (presa come una proprieta' intrinseca
> dell'universo) ci sia il fatto che parte integrante del sistema
> osservato diventa anche lo strumento di misura.
Infatti � proprio per questo che Bohr introdusse il principio di
complementarit� che, detto in due parole, impone di considerare qualsiasi
strumento di misura (anche l'osservatore stesso) nell'ambito della fisica
classica. Questo assunto � del tutto ragionevole, in quanto si deve pur
uscire dal vortice dell'indeterminazione.
D'altronde tu pretendi di trovare un'osservatore non soggetto
all'indeterminazione, che invece non pu� esistere e parti dall'assunto di
poter fare una misura precisa; ci� e invece intrinsecamente impossibile,
non nel senso che una misura precisa e simultanea di impulso e posizione (o
tempo ed energia) non � materialmente realizzabile, ma nell'accezione che
questa misura NON ESISTE. E tu, da filosofo, m'insegni che parlare di cio
che non � � non parlare...
Non sono sicuro di essere stato chiaro e di aver risolto i tuoi dubbi, ma
ti ringrazio comunque perch� questi temi interessano molto anche i fisici;
e poi un filosofo non � un intruso tra gli scienziati; unica cosa che gli
si chiede � di sapere di che si parla, cosa che tu hai dimostrato di sapere
bene.
Received on Thu Sep 03 1998 - 00:00:00 CEST
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