Principio di indeterminazione

From: Valerio Guagnelli Scanzani <valerio_guagnelliscanzani_at_telecomitalia.it>
Date: 1998/09/04

> La mecc.quantistica sostiene (pare correttamente, beninteso!) che
> l'indeterminatezza e' intrinseca.
> Mi spiego meglio: ammesso che uno strumento sia IDEALE e PRECISO
> all'inverosimile, ANCHE ripetendo una misura piu' volte sulla STESSA
> particella (dove STESSA e' un concetto IDEALE tutto da esplorare, ma non
> adesso) si avrebbero COMUNQUE risultati diversi e distribuiti
> nell'intorno di un valor medio.
> La compattezza del raggruppamento e' legata ad altre grandezze
> misurabili, definite univocamente, dal principio di indet. di
> Heisemberg.
>
> Non e' facile capire, ci ho messo un bel po' ed a volte mi sento
> "fregato" perche' il senso comune e' diverso...
>

Bene, il punto � proprio questo il "senso comune". Io credo sia fuorviante l'uso
stesso della parola particella, perch� sottende tutta una serie di metafore
appartenenti all'esperienza "comune", che non sono piu adeguate al campo della
microfisica. Gi� il concetto di "densit� di campo" � un po' meglio. Per poter
"pensare" il mondo subatomico � necessario dismettere le categorie comuni del
pensiero. Anche se credo che l'intelletto in se stesso trovi un limite (come
potremo pensare se ci liberassimo del principio di causa?).

Scusate forse sono andato fuori tema, ma voleva essere solo una breve
precisazione.
(scriver� a breve qualcosa sull'argomento: i limiti della fisica, a chi
interessa...)
ciao, Valerio


--
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Received on Fri Sep 04 1998 - 00:00:00 CEST

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