Principio di indeterminazione

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: 1998/09/04

Charlie ha scritto:
> Salve a tutti, scusate l'"intrusione": non sono un fisico ma uno
> studente di Filosofia, e mi interesso di storia della scienza. ...
> mi sembra abbastanza chiaro che, tra le conseguenze
> dell'indeterminazione (presa come una proprieta' intrinseca
> dell'universo) ci sia il fatto che parte integrante del sistema
> osservato diventa anche lo strumento di misura.
Beh, non e' proprio evidente. E' vero che c'e' chi la pensa cosi', ma ci
sono anche una serie di posizioni diverse.

> Ma se, nella MQ (o meglio, nell'interpretazione di Copenhagen) il sistema
> contiene anche il soggetto osservatore, si incorre, intuitivamente, in una
> difficolta' concettuale. Ci vorrebbe un altro "osservatore" per osservare
> il sistema; ma, andando avanti cosi', si finisce che inevitabilmente il
> sistema diventa tutto l'universo.
Il problema e' ben noto. Come dicevo sopra, ci sono diverse correnti.
La posizione estrema (Wigner) attribuisce alla coscienza
dell'osservatore, inteso come essere pensante, un ruolo decisivo nel
terminare la catena che fa passare da un sistema a un altro, a un
altro...

In proposito c'e' una bella obiezione di Bell:
"Forse la funzione d'onda dell'universo ha dovuto aspettare per fare il
salto (quello che ha portato alla definitezza macroscopica) migliaia di
milioni di anni finche' e' apparsa la prima creatura vivente costituita
da una singola cellula? Oppure ha dovuto attendere un po' di piu',
finche' non e' emerso un sistema piu' qualificato ... uno con un
Dottorato di Ricerca?" (in fisica, aggiungo io :-)) ).
(Prendo la citazione da "Filosofia della fisica", AA.VV., B. Mondadori
editore. Ci troverai un sostanzioso capitolo (260 pagine) di G.
Ghirardi, tutto dedicato a questi temi.)

> Forse questo e' un problema che non interessa molto un fisico, ma a me
> sembra abbastanza importante. Se le cose stanno proprio cosi', allora
> COSA osserva un fisico che compie una misurazione su una particella?
> Quanto osserva di quella particella e quanto dello strumento di
> misura? E le relazioni di indeterminazione a cosa si riferiscono in
> questo ordine di idee?
Interessa, interessa... magari non a tutti, ma esiste un significativo
gruppo di fisici che pensano a queste cose.
Qui non posso sviluppare la problematica, ma posso dirti che sono
questioni ancora aperte.
Comunque in questo NG ne abbiamo gia' parlato, e possiamo continuare...

P.S. Avevo scritto quanto sopra giorni fa, ma il mio news server ha
fatto le bizze :-(. Vedo che nel frattempo Valter ti ha risposto molto
piu' esaurientemente.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica
Universita' di Pisa
Received on Fri Sep 04 1998 - 00:00:00 CEST

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