GianniDJ ha scritto nel messaggio <35D98974.AEF7BEE1_at_metis.it>...
>Adesso, lasciamo il trasformatore collegato alla rete elettrica ma
>apriamo il circuito, da parte di quest'ultimo non c'� assorbimento, ma
>il consumo di energia elettrica sussiste?
In un trasformatore ideale, no.
Nei trasformatori reali, invece, parte dell'energia del flusso magnetico
generato dall'avvolgimento primario viene dissipata nel nucleo del
trasformatore a causa di perdite per isteresi e della creazione di correnti
parassite (le cosidette *perdite nel ferro*, per distinguerle dalle *perdite
nel rame* dovute alla caduta ohmica sugli avvolgimenti).
Il primario deve quindi erogare una certa quantita' di energia, anche a
vuoto, proprio per compensare queste perdite
>Intanto, le bobine del trasformatore sono sempre calde ( se c'� calore,
>c'� resistenza e quindi consumo di energia? )
Occhio: qui' la resistenza elettrica non c'entra nulla. Le perdite *nel
ferro* sono relative al circuito magnetico, non a quello elettrico (e
infatti si caratterizzano lasciando il trasformatore a vuoto, in modo da
avere perdite *nel rame* pressoche' nulle).
(viceversa, per caratterizzare le perdite nel circuito elettrico, si misura
l'ammettenza del trasformatore col secondario in corto circuito)
ciao
Renato Croci
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Received on Tue Aug 18 1998 - 00:00:00 CEST