Re: divulgazione su fisica stato solido e applicazioni?

From: Enrico SMARGIASSI <smargiassi_at_ts.infn.it>
Date: Tue, 18 May 2010 18:15:21 +0200

photonicdream wrote:

> Conosco abbastanza bene la storia della scienza, e francamente non mi
> risulta affatto che Cartesio, Leibnitz e altri avessero mai criticato
> Newton per la sua teoria della gravitazione.

Vabbe', qui ti sei corretto da solo, e lo apprezzo. Pero' rimane il
fatto che le tue critiche sono vecchissime e superatissime.

> come agisse, come si propagasse, dubbi assolutamente sacrosanti e
> legittimi,

Dubbi che *fortunatamente* sono stati respinti ed ignorati, permettendo
alla scienza di andare avanti con il successo che vediamo. Perche' un
conto e' chiedersi cosa c'e` oltre una teoria, un conto e' criticarla
perche' non ti dice cosa c'e` oltre. La prima cosa e' legittima, nella
misura in cui ti permette di avere uno stimolo per continuare la
ricerca; la seconda e' un errore grave, perche' ad *ogni* livello, per
*ogni* teoria, per *ogni* spiegazione (e sottolineo *ogni*) puoi
chiederti "cosa c'e` oltre", e c'e` qualcosa di non spiegato. Tu
vorresti un regresso all'infinito, non solo, ma lo vorresti subito...

> che infatti poi furono risolti da Einstein con la sua
> teoria della gravitazione, che SPIEGAVA (lui si !!!) la forza di
> gravit� attraverso la curvatura indotta dalle masse sullo spazio-
> tempo.

A questo punto devi dire perche' ritieni che la RG "spieghi". La
"connessione ed unificazione dei fenomeni" evidentemente non ti basta:
dunque?

A proposito, come spieghi che la massa-energia curvi lo spaziotempo?
Come puo' il nulla avere una forma?

> Illusione ?? Non lo � , � la realt� !! Einstein ha elaborato la teoria
> della relativit� proprio con un atto di intuizione, immaginando cio�
> di mettersi a "cavallo di un raggio di luce".

No. Questo e' stato solo l'inizio, lo sprone iniziale che ebbe all'eta'
di 16 anni. Ti sei mai chiesto perche' ce ne sono voluti altri 10 per
ottenere la Relativita'?
Hai letto quello che Einstein scriveva sull'induzione unipolare?

> Comunque il tuo discorso � un tantino contraddittorio, perch� �
> proprio nel livello intuitivo che giace la spiegazione delle cose

Questa e' la tua idea, con la quale non concordo affatto. L'intuizione
accompagna l'ideazione e l'elaborazione della teoria, ma e' anche la
*conseguenza* della teoria. L'intuizione si puo' allenare: c'e` una
intuizione specifica per la meccanica classica, che *non* e' quella
della vita quotidiana, c'e` un' intuizione per la RG, c'e` un'intuizione
  per la Meccanica Quantistica. Ma queste devono essere plasmate dalla
teoria: e se l'intuizione cozza con le equazioni, non sono queste che
vanno cambiate, ma e' l'intuizione.

> Non � vero: il concetto di campo ad esempio non � affatto un concetto
> che impari nei primi anni di vita, eppure � un concetto fondamentale,

Ed infatti e' un concetto profondamente controintuitivo: quando venne
introdotto ci fu la corsa a creare modelli meccanici dell'etere perche'
il campo nel senso moderno risultava inaccettabile a quasi tutti. E' un
esempio a mio favore.

> il problema � se si riesca a farsene un'immagine visuale o
> no, indipendentemente dallo sforzo.

Questo si puo' fare per ogni teoria: come dicevo, l'intuizione si puo'
allenare. Io per esempio ho una visione intuitiva dei sistemi
quantistici, ed e' senz'altro utile. La famosa dualita' quantistica
d'altronde non e' altro che un modo di rendere visualizzabili i
comportamenti quantomeccanici. Ma io mi rendo conto perfettamente che
questa mia visione non e' affatto la teoria ed e' anzi solo un ausilio
mentale e psicologico. Quando tu dici che riesci a visualizzare uno
spaziotempo curvo stai facendo in realta' la stessa cosa che faccio io,
perche' visualizzare uno spazio a 4 dimensioni (di cui una e' il
tempo!), e per di piu' curvo, non e' cosa che si possa realmente fare.
E' una costruzione intellettuale, ed ogni immagine visuale, per utile e
sofisticata che sia, e' solo, fondamentalmente, una metafora. Ma ho
l'impressione che tu stia involontariamente usando due pesi e due
misure: si' alla RG perche' ti sei riuscito a fare un'immagine mentale
(piu' o meno giusta non so), no alla MQ perche' non ci sei riuscito.
Quindi la RG "spiega" e la MQ no...

> Come saprai bene l'interpretazione
> di Copenaghen IMPEDISCE PER PRINCIPIO di farsi un'immagine mentale ed
> intuitiva degli oggetti fisici del mondo microfisico

L'interpretazione di Copenhagen, che peraltro non e' una cosa tanto ben
definita, non e' la MQ, non e' la sola interpretazione, e non e' nemmeno
piu' in voga.

> Ora chiamo in gioco io la storia dela scienza: lo sai che questa �
> esattamente la critica che gli aristotelici facevano a Galilei

A parte il fatto che Galileo accettava in parte questa critica (scrive
esplicitamente che non possiamo conoscere esattamente e perfettamente
nemmeno il piu' piccolo evento naturale), non e' certo la stessa cosa.
La critica che menzioni in primis ha una base teologica, e quindi puo'
essere rifiutata semplicemente negando la premessa dogmatica (mentre la
mia e' di base scientifica), ma soprattutto nega la possibilita' di
*conoscere*, mentre io nego (o meglio, la ammetto con grosse qualifiche)
la possibilita' di *intuire*.

> il fisico e filosofo Kuhn (e con lui tantissimi alti eminenti suoi
> contemporanei) rifiut� di prendere in considerazione l' esistenza
> degli atomi

Vorrai dire Mach. Non vedo cosa c'entri col nostro discorso: Mach negava
gli atomi sulla base di un empirismo radicale, cosa ben diversa da
quella di cui stiamo discutendo.

> Non lo sapevo, ma da quanto mi risulta Goethe era un letterato, e non
> uno scienziato ! E comunque c'� poco da trovare assurda la
> composizione dei colori, visto che basta un semplice prisma per
> dimostrarla...

Come ho gia' detto, Goethe era un bravo scienziato dilettante, forse
l'ultimo uomo universale, e non era certo un ingorante nemmeno in
scienza. Quanto alla tua osservazione sul prisma, scusa se te lo dico,
ma e' puttosto ingenua. Quando vedi il fascio scomposto nei colori
dell'arcobaleno tu non vedi affatto che la luce bianca e' composta dai
colori dell'iride: tu vedi un fascio bianco da una parte, uno
multicolore dall'altro. Che la luce sia composta dai colori e' un'
*interpretazione* dell'esperimento, che non dimostra la tesi di Newton
piu' di quanto l'annichilazione e-p "dimostri" che elettroni e positroni
sono composti da raggi gamma. Ed infatti Goethe, che la scomposizione la
conosceva benissimo, dava semplicemente *un'altra* interpretazione. Il
punto che ti voglio sottolineare, comunque, e' che cio' che sembra
intuitivo ad uno puo' essere assurdo per un altro. E questo dimostra
come l'intuizione sia una guida preziosa ma malfida, e soprattutto
soggettiva.
Received on Tue May 18 2010 - 18:15:21 CEST

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