Coriolis o non Coriolis?

From: Mauro RICCARDI <df185279_at_cerd1.difi.unipi.it>
Date: 1998/07/13

On 9 Jul 1998, Elio Fabri wrote:
 
> Tutto perfettamente giusto, ma ci potrebbe essere un problema (giusto
> per fare l'avvocato del diavolo...).
> Se io fossi al posto di chi ha posto la questione, farei la seguente
> domanda "finta ingenua": va bene, il mom. ang. si deve conservare; ma la
> pedana (o le mie braccia, o il mio corpo) come fa a saperlo?

Naturalmente glielo dicono le forze ... Pero' le forze, che parlano cosi'
bene con pedane, pesi, piani inclinati e molle varie, non parlano
altrettanto bene con me :-). Le leggi di conservazione hanno la *faccia*
piu' semplice ... piu' elementare ...
 

> Voglio dire che c'e' anche il modo di spiegare l'aumento di vel. ang.
> senza tirare in ballo il mom. ang., usando solo le opportune forze.

> Naturalmente l'uso di una grandezza conservata e' un grandissimo
> vantaggio: e' piu' rapido, ha validita' generale, ecc. ecc. Ma da un
> punto di vista psicologico, per un principiante, puo' dare dei
> grattacapi.

E' vero pero' , spesso, dopo un calcolo troppo complicato, uno come
fa a non chiedersi *Mio Dio, cosa ho fatto !?!* :-).
Secondo me la fisica si fa con le idee che uno puo' avere ...
Certo, bisogna confrontare il frutto del proprio lavoro con l'esperienza,
che alla fine e' l'unica che ci puo' dire se abbiamo visto giusto o meno,
e questo significa *fare i calcoli* ...;pero' non mi piace esasperare il
ruolo del calcolo bruto rispetto a quello della *introspezione* (?);
Per la verita' l'esperienza ci puo' dire solo *quanto* abbiamo visto
giusto e quanto no ... Anche l'equazione di Dirac *viene meno* quando la
applico all'elettr. nell'atomo di H, perche' c'e' il Lamb Shift ...
Ma questa discrepanza con l'esperienza non e' stato un motivo per buttare
via una delle *creazioni piu' belle dell'intelletto* ... Pero' e' stato un
motivo per sforzarsi di capire le correzioni radiative ...
(Ho citato l'eq. di Dirac non per fare sfoggio, ma perche' a quanto pare
D. se l'e' inventata con argomenti che *dell'ordine di grandezza* non
avevano moltissimo ...).
Tante volte *il numero* puo' essere un punto di partenza, pero' forse piu'
spesso e' solo un modo per giustificare il fatto che uno *perde tempo* (o
forse lo *impiega*) su un determinato argomento (cosa che deve essere
piuttosto importante, da un punto di vista pratico, quando uno la fisica
la fa di professione, e quindi viene pagato (per fare quello che gli
piace:come le p$$$$$$ ;-))) ) ).

> Nel nostro caso, come tu sai benissimo, la traiettoria dei pesi e' a
> spirale, e la trazione radiale delle braccia ha una componente lungo la
> traiettoria, che ha per effetto di aumentare la velocita', che dunque
> non aumenta "misteriosamente" perche' il mom. ang. *si deve* conservare.

Colgo l'occasione per fare una domanda: se uno volesse insegnare per es.
la meccanica classica a studenti di scuola sup., sbaglierebbe ad iniziare
dalle leggi di conservazione ?
Ho letto che Feynman(n) (quante 'n' ?) in un corso credo al Caltech di
fisica per matricole (quello che ha dato origine ai libri *rossi*), aveva
preso l'argomento *le leggi di conservazione* come un dei primi argomenti,
prima in ogni caso di parlare di cinematica e forze ... e parlava anche di
conservazioni del numero leptonico, barionico etc. (!!!).
Vero e' che a quanto pare molti non ci capivano niente, pero' forse non e'
il caso di escludere a priori tale approccio ...
(A proposito di F., sto leggendo *la legge fisica*: lo hai letto, vero ?
Che ne pensi ?).


   grazie per lattenzione
                      bye mr
Received on Mon Jul 13 1998 - 00:00:00 CEST

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Mon Mar 10 2025 - 04:23:03 CET