il mezzo delle onde E-M

From: Valter Moretti <moretti_at_science.unitn.it>
Date: 1998/06/28

Elio Fabri wrote:

> Se scrivi le equazioni per i potenziali avrai come soluzione i soliti
> potenziali ritardati: il pot. scalare sara' diverso da zero dentro il
> cono luce futuro, e avra' il valore del pot. elettrostatico del dipolo.
> Il pot. vettore sara' invece diverso da zero solo sul cono luce (per
> colpa della corrente, che e' necessaria).
> Sul cono luce avrai anche un campo trasversale, che trasporta energia
> all'infinito: creare un dipolo provoca irraggiamento.
>
> Quanto alla soluzione statica, non c'e' bisogno di "rifornirla": in un
> campo elettrostatico la densita' di energia e' diversa da zero, ma il
> vettore di Poynting e' nullo!
> -------------------
> Elio Fabri
> Dip. di Fisica
> Universita' di Pisa


  Mi pare che qualunque processo che uno immagini, non si riesca a
  uscire da questo genere di situazioni e la "propagazione" di un campo
  elettrostatico in una regione dove prima non vi era campo sia sempre
  accompagata da un onda (campo di radiazione che porta energia,
  impulso,..) sul cono di luce, o piu` precisamente dentro e sul bordo
  del futuro causale della regione (non puntiforme) dove vengono a
  crearsi le cariche. Quindi in ogni regione spaziale raggiunta dal
  campo, il campo diventa effettivamente statico solo quando l`onda "e`
  passata".
  Questo perche` quando si creano le cariche dal nulla "separandole"
  da sovrapposizioni di cariche uguali e contrarie e` necessario
  accelerarle (mi immagino che alla fine saranno tutte ferme nel sistema
  di riferimento inerziale che si usa per avere campo elettrostatico
  sovrapposizione di campi di Coulomb) e nel processo di accelerazione
  le cariche irraggiano onde.
  
  In tutto questa discussione rimane il problema, volendo dare
  un`interpretazione quantistica, come in qualche modo suggeriva
  Tommy, di spiegare che cos`e` il campo *elettrostatico* tra sorgenti
  macroscopiche dal punto di vista della teoria dei campi quantistici.
 
  Non credo sia un problema tanto semplice almeno usando cariche
  macroscopiche pensate come delta di Dirac. Una versione
  semplificata del problema e` quella di capire cosa sia il campo
  di Yukawa neutro massivo che si genera tra due sorgenti macroscopiche.
  In tal caso si riesce piu` o meno a fare tutto e viene fuori tutto
  quello che ci si aspetta. Se non ricordo male, in tal caso
  lo stato del campo che si ottiene e` uno stato coerente
  (quindi il numero di particelle non e` definito) su cui
  l`operatore di campo ha valore medio locale definito, che e` proprio
  dato dalla funzione che uno si aspetta risolvendo l`equazione statica
  di K-G con le due sorgenti assegnate.
 
  Ciao Valter
Received on Sun Jun 28 1998 - 00:00:00 CEST

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