Franco ha scritto:
> Le prime piattaforme "fisse" con accelerometri e virometri usavano i
> "giroscopi" ottici basati su effetto Sagnac: 1500m di fibra ottica
> avvolta su una bobina.
In effetti quando ho letto la parola "virometri", che mi riusciva
nuova, ho subito pensato ai "ring laser" in uso diversi anni fa.
Li conoscevo per averci fatto qualche studio con Picasso una trentina
di anni fa, come esempi di interfermoetri in moto.
Era un problema che aveva suscitato un po' di discussione a quei tempi.
> Poi sono arrivati i virometri allo stato solido, praticamente tutti
> basati sull'effetto Coriolis, trovi qualcosa qui
> https://en.wikipedia.org/wiki/Vibrating_structure_gyroscope.
> L'idea base e` di fare vibrare una massa da cui si ha la velocita` v.
> Se la massa che vibra viene fatta ruotare con velocita` w non
> parallela a v nasce una forza di Coriolis che deforma la massa o che
> applica una forza sui suoi vincoli. Misurando la deformazione o la
> forza si ottiene la misura di w.
Ho capito l'idea base, ma mi rimane un dubbio.
Com'è possibile raggiungere la precisione e riproducibilità
necessarie?
Evidentemente si può, altrimenti non li userebbero :-) ma a naso
(grossolanamente) mi sembrerebbe problematico.
Ne sai qualcosa?
--
Elio Fabri
Fr
Received on Sun Nov 06 2016 - 21:25:43 CET