Re: [Fisica medica] frequenza delle onde cerebrali
On Wed, 29 Mar 2017 02:50:41 +0200, Soviet_Mario
<SovietMario_at_CCCP.MIR> wrote:
>> Si potrebbe studiare la propagazione degli impulsi nervosi
>> anche in un'ottica di minimizzazione dell'energia metabolica spesa?
>l'alto isolamento delle fibre, consente ENORMI miglioramenti
>energetici, perché con una stessa corrente elettrica chiusa
>su maglie molto lunghe, e pochi "balzi", copri grandi distanze.
>La riduzione della "corrente ionica totale" utilizzata per
>unità di informazione è un indicatore lineare della spesa
>energetica, perché una volta passata la corrente, spontanea,
>occorre riattivare le pompe ioniche e ripristinare il
>gradiente, sfavorevole, spendendo energia.
incidentalmente e parallelamente al tuo discorso, per quanto riguarda
i potenziali d'azione; c'è un periodo refrattario tra uno spike ed un
altro, un periodo in cui, partito uno spike, non puo' partire alcun
altro spike, ma questo credo sia una questione strutturale.Le esigenze
al contorno che dettano questa necessità sono dovute penso a dei
limiti a delle limitazioni, piu' che a un discorso di efficienza
energetico-metabolico e/o di efficienza nella trasmissione e nella
chiarezza e univoca decifrabilità dell'informazione trasmessa
>> per minimizzare l'energia in situazioni di pericolo, invece che usare
>> dispendiosi neurotrasmettitori
>eh, qui invece si, spende. Ma la trasduzione chimica ha
>avuto sia svantaggi (lentezza, costo metabolico più alto)
>sia pregi : maggiore grado di "analogicità" del segnale (il
>potenziale d'azione è "a soglia", è tutto/niente, a livello
>di sinapsi invece il bit ha un valore sfumato.
Non so se i neuroni quantizzino l'informazioni ovvero
nell'archiviare ricordi, reagire agli stimoli, comunicare tra loro
l'informazione prima operino come dei convertitori
analogico-digitali...
però mi viene una curiosità in merito al tuo discorso.
Il fatto che occorra raggiungere una soglia di depolarizzazione della
membrana per far partire uno spike, nella cellula è raggiunto mediante
dei meccanismi fisici continui, perchè la fisica/chimica
del trasporto di ioni attraverso la membrana avviene attraverso
meccanismi continui nel tempo.
Natura non facit salti (cito a memoria, una citazione latina
da te citata non ricordo bene quando), però...
cosa succederebbe se mettessimo un chip con attuatore
che in qualche modo in maniera non continua
facesse in modo che da un momento all'altro ci fosse una ddp
di ad es -70mV in una cellula "a riposo"? Partirebbe uno spike?
Per me si. Rispettate le condizioni di non sovrapposizione
degli spikes entro un determinato lasso di potenziale (la cui funzione
inversa è un determinato lasso temporale), tanto basterebbe
a "ingannare" la cellula e a farla operare in maniera
da digitalizzare in partenza l'informazione.
>Non solo : il
>potenziale è una variabile unica di stato, le concentrazioni
>sono specifiche di ciascun neurotrasmettitore, e quindi
>hanno una "banda larga" di segnale, vengono elaborati
>contemporaneamente vari canali indipendenti tra loro o
>dipendenti ma non in senso meramente sommativo.
Non vale quindi il principio di sovrapposizione degli effetti...
>La trasduzione sinaptica fa discostare abbastanza l'attività
>neuronale da una porta logica digitale, imho, per cui non
>credo sia molto chiaro a che reale "profondità di bit"
>operino i "calcoli" che vengono effettuati.
Molto molto interessante, peccato essere nata probabilmente
troppo presto per vedere in vita la soluzione a questi problemi.
>> L'organismo umano potrebbe usare degli organi-dei sensori
>> che funzionino con dei meccanismi logicamente simili ai foto-diodi
>> dovrebbe anche lui sfruttare la superficie esterna (all'interno del
>
>La rinuncia all'involucro opaco agli UV comporta anche
>notevoli rischi, perché gli UV sono radiazioni ionizzanti e
>mutagene. Anzi, tipicamente chi vive sulla terraferma, ha
>provveduto a rendersi auto-opacizzante con pigmenti protettivi.
Si è vero, non ne avevo minimamente tenuto conto nel precedente post.
>
>> corpo i fotoni farrebbero poca strada prima di essere assorbiti).
>> Si consumerebbe probabilmente meno energia metabolica
>> e l'informazione viaggerebbe per alcuni tratti
>> esterni al corpo,con velocità poco inferiori a c.
>
>parli di informazione visiva ?
>Di un organismo nella sua interezza fotosensibile sulla
>superficie ?
Si.
>Non ho mai pensato a ciò, se ho capito bene. So troppo poco
>di ottica per capire come si potrebbe mettere a fuoco le
>immagini, senza diottrici regolabili annessi.
>Se invece il discorso era : integrazione energetica
>fotovoltaica, non ho mai tentato di stimarla.
Anche, il discorso era anche quello di analizzare vie alternative per
l'evoluzione della trasmissione dell'informazione...
questo per mero esercizio mentale ma anche per cercare
di capire quali fra le molte strade potrebbe percorrere
la nostra scienza umana, per rimediare a tutti gli handicap
motori, psichici che ci sono a causa di meccanismi
interrotti o malati, nella trasmissione ed elaborazione
dell'informazione.
>se avrò tempo
>tenterò di stimare la S corporea, l'illuminamento medio,
>l'energia ricevuta, l'efficienza fotosintetica della pianta,
>e confrontarlo con le 1200-1500 kCal di metabolismo di base
>per capire se e quanto potrebbe ripagare energeticamente
>l'incremento di complessità genetica necessario a gestire il
>tutto
fai sapere magari, se fai questi calcoli...
>poi tanto nel reagire (muovere i muscoli) ci sarebbero
>inerzie ed attriti viscosi tali che cmq avremmo un collo di
>bottiglia lì. O si velocizza tutto grossomodo, o un singolo
>step iperveloce e il resto lento uguale, non darebbe
>vantaggi rilevanti, presumo ... boh
esatto!
ciao, Jasmine
di nuovo buon w.e
Received on Fri Apr 07 2017 - 12:00:47 CEST
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