Paolo Russo ha scritto:
> Mi sembra che non ci siamo proprio.
Forse. Non ho molto tempo stasera, permettimi di replicare solo a due
punti e mezzo; sul resto (tuo e di GP) ritornerò nei prossimi giorni.
>> A--P
>> |
>> B--Q
>> |
>> S
>>
>> Se un'astronave che viaggia lenta verso la stella S trova che l'angolo
>> SAP con le stelle S e P misura 90° e così pure l'angolo SBQ, capirà
>> che AB è la stessa distanza anche viaggiando a velocità prossima a
>> quella della luce, poiché essa non varia se misurata con gli angoli.
>> Quindi il tempo è relativo ma le distanze (che perciò non andrebbero
>> misurate in base al tempo) non lo sono, poiché non è possibile che
>> la distanza tra le stelle P e Q (come pure qualsiasi altra distanza
>> nell'universo) vari col variare della velocità a cui un'astronave
>> viaggia da A a S. Se questo ragionamento è fallace, spiegami perché.
>
> In RR ogni distanza va riferita a un sistema di riferimento.
> La distanza P-Q nel riferimento dell'astronave varia
> effettivamente con la velocita` dell'astronave, perche' al
> variare della velocita` e` il sistema di riferimento a
> cambiare. Il tuo ragionamento mi sembra quindi riducibile a
> "la contrazione delle distanze e` falsa perche' non puo`
> essere vera", ma non importa, andiamo al nocciolo della questione.
Quello che io voglio dire è che se l'osservatore viaggia due volte
(al limite, andata e ritorno) da A verso S a velocità molto diverse
nei due viaggi e fa i calcoli nel momento in cui l'angolo a cui vede
le stelle S e P o S e Q è esattamente di 90°, si accorge che a velocità
molto diverse il suo orologio gli fa calcolare distanze differenti.
E se suppone che le stelle P e Q non si siano spostate durante il suo
viaggio, capisce che deve essere il suo tempo a venire influenzato
dalla velocità a cui si muove. Un po' come quando, per via della
differente velocità dei processi neuronali, da bambino il giorno
sembra non passare mai, mentre da vecchio si fa subito sera.
> Se vuoi spiegare la RR, lascia perdere le stelle, ti basta
> spiegare cosa succede all'astronave: gli orologi a prua e a
> poppa marciano piu' lenti del normale e non sono neanche piu'
> sincronizzati tra loro; l'astronave si contrae nella
> direzione del moto.
Scusa, quando mai è stata verificata una cosa del genere... poppa,
prua, astronave? Ma dove? Stai estrapolando dati "sperimentali"
non da misurazioni realmente effettuate, ma dalla teoria, dando
per scontato che quest'ultima sia assolutamente giusta. L'unica cosa
che hanno visto è l'effetto relativistico sui decadimenti radioattivi
o altri aspetti di particelle e nuclei, per quanto ne so: non hanno
ancora mai riscontrato nulla del genere su un oggetto macroscopico
(non megascopico: non sto parlando di stelle o galassie, i cui dati
"apparenti" si potrebbero interpretare anche in altri modi).
> Per un fisico una spiegazione di questo genere, basata su un
> riferimento privilegiato, sarebbe sia non necessaria che un
> regresso alla visione di Lorentz, normalmente ritenuta
> superata da quella di Einstein, ma non importa, se ti piace
> cercarla non vedo che problema ci sia. Basta solo che tu non
> pretenda che la cerchi qualcun altro, che non la considera
> promettente. Buon divertimento. :-)
Il divertimento per me ci sarà solo se e quando le misure sperimentali
sull'EmDrive verranno confermate con sicurezza, perché a quel punto
sarai tu ad avere torto per forza di cose, dico bene? :-)
Bye,
*GB*
Received on Sun Nov 20 2016 - 21:40:10 CET
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