Re: Ridurre la CO2 nell'atmosfera

From: Soviet_Mario <SovietMario_at_CCCP.MIR>
Date: Sat, 21 Jan 2017 12:45:48 +0100

On 18/01/2017 22.45, ADPUF wrote:
> Giorgio Bibbiani 18:35, martedì 17 gennaio 2017:
>> Ho scritto:
>>
>>> 1) mi accade non di rado di scrivere cavolate, che
>>> magari vengono corrette grazie ad altri interventi
>>
>> E a riprova ;-), ecco:
>>
>>> Dovrebbe trattarsi di una colonna di altezza infinita
>>> perche' alla sommita' la CO_2 (supposta in quiete) sfuggisse
>>> all'attrazione gravitazionale terrestre...
>>
>> In realta' questo non e' vero, perche' se la colonna ideale
>> fosse solidale alla Terra che ruota, a una certa quota la
>> CO_2 in quiete rispetto al camino avrebbe gia' la
>> velocita' necessaria per orbitare.
>> Ovviamente cio' non inficia quanto ho gia' scritto riguardo
>> all'energia minima che comunque occorrerebbe fornire
>> alla CO_2 per metterla in orbita a una certa quota o per
>> allontanarla indefinitamente da Terra.
>
>
> Beh adesso calcolate le sollecitazioni sulla ciminiera...

mi stavo portando avanti, sicché ti seguo.
Avevo pensato non tanto ad una ciminiera singola, ma ad una
sorta di anello orbitale terrestre unito a terra da coppie
di raggi (come nelle ruote delle biciclette, salvo che il
rapporto tra mozzo e ruota è diverso).
Ebbene, probabilmente penserei questo (ma se sbaglio
correggetemi e spiegatemi meglio).

* primo assunto : la massa del sistema sia cmq abbastanza
piccola da non alterare in modo rilevante il momento
d'inerzia terrestre e variarne sensibilmente la velocità
angolare, man mano che la costruzione procede. Questo forse
potrei ancora saperlo calcolare (ma non ho cmq voglia). Ah,
imho potrebbe procedere in modo bidirezionale, sia in modo
centrifugo che centripeto (dall'orbita)

* altri assunti da verificare.
1) se l'opera è a quota inferiore a una data soglia, la
struttura lavora in modo sostanzialmente compressivo (e
ovviamente anche soggetta a torsione -> flessioni ->
trazioni dei raggi, effetto "galassia")

2) se l'opera giunge a quote sufficientemente elevate,
superiori a una data soglia, la struttura lavora in
sostanzialmente a trazione, intendo proprio la circonferenza
esterna, in cui la centrifuga solidale alla rotazione
terrestre creerebbe una forza superiore alla gravità (oltre
a, ovviamente, anche soggetta a torsione -> flessioni ->
trazioni dei raggi). Chiaramente questo effetto globale ha
senso soltanto se le forze COESIVE interne al materiale ne
possono garantire comunque una monoliticità.
Un oggetto poco legato potrà sicuramente avere forze locali
nette non controbilanciate da quelle a lungo raggio, e si
disgregherebbe quindi.

3) se sono vere entrambe le precedenti, dovrebbe esistere
una soglia di pareggio, in cui si bilancerebbero globalmente
(localmente no, è ovvio, e torna il requisito di
monoliticità superiore alla non univormità locale delle
forze) la gravità e la centrifuga.
A quel punto la struttura dovrebbe sostenere solo le
componenti tangenziali, e a tal fine una metà dei
"raggi-ciminiera" andrebbero in trazione, l'altra metà si
fletterebbe un po' sottraendosi agli sforzi compressivi,
forse. Se così fosse, magari la circonferenza esterna
verrebbe soggetta a compressione indirettamente (ma non lo
so, né so se un simile arco reggerebbe la trazione dei
raggi. Eventualmente al posto dei raggi un disco snello,
scanalato, dovrebbe lavorare anche a compressione.

P.S. che poi mi viene il dubbio che la sollecitazione a
torsione-flessione avrebbero senso solo nelle fasi iniziali
in cui una ciminiera non solidale dovesse venire accelerata
per rendersi solidale alla terra, oppure nel caso di moto
attraverso un'atmosfera solidale alle stelle fisse piuttosto
che alla terra. A regime di velocità angolare costante, e di
atmosfera solidale alla terra, solo i venti locali non
solidali dovrebbero produrre una vera spinta o resistenza.
Sbaglio ?

Ammetto di non avere idea sul grado di solidarietà
dell'atmosfera rispetto alla superficie alle varie quote.
Se al posto dello spazio vuoto la terra girasse dentro una
scatola sferica cava e fissa, sicuramente alla periferia
l'atmosfera tenderebbe a rallentare sino a fermarsi in
prossimità della sfera ferma. Ma il vuoto non mi pare possa
produrre "drag", sicché nel sistema, a parte i flussi di
natura termica-convettiva, l'unico motore è la superficie
terrestre, e penserei che dopo un lungo tempo, in assenza di
moti convettivi, l'atmosfera dovrebbe ormai essere solidale.
Si i flussi rompono i coglioni, perché una molecola che sale
di quota si trova lenta al piano superiore, e una che scende
di quota si trova troppo veloce al piano inferiore.
Non so visualizzare mentalmente questo. So che esistono
venti stabili per questo, e anche per lo spostamento delle
masse d'aria a latitudini diverse (la rotazione al polo non
ha velocità tangenziale, all'equatore ce l'ha massima).
LA nostra struttura (ruota radiata o disco snello "tensile")
sarebbe naturalmente all'equatore, e non ho idea se, come e
quanto, sentirebbe gli effetti delle masse d'aria che
cambiano quota o latitudine.
Mi ricordo male a dire che le seconde si chiamano forze di
Coriolis ? Oppure come ? E le "forze" apparenti che si
creano dal cambio di quota hanno un nome ?


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