Da alcuni mesi ho completato lo sviluppo di un'ipotesi di teoria sullo
spazio come sistema di riferimento privilegiato, basata sulla CMBR.
L'ho presentata sia nel gruppo di discussione FISF, sia scrivendo a
centinaia di fisici delle università, ma senza riuscire ad ottenere nè
approvazioni nè confutazioni, sul merito.
Ho ottenuto solo poche osservazioni e qualche incoraggiamento, ma generici.
Tra questi anche quello di un fisico non esperto nella CMBR, che mi ha
consigliato di provare a pubblicare la mia ipotesi in una reviews
americana, consiglio che ho pensato di seguire.
Però prima avrei voluto sentire un'opinione di un fisico italiano
esperto nella CMBR.
Per cui ho scritto ad alcuni di loro, di un'università relativamente
vicina a dove abito, chiedendo consulenza a pagamento, perché pensavo
che così avrei trovato sicuramente qualcuno disponibile a valutare la
mia ipotesi.
Invece non ho ottenuto alcuna risposta, neanche così.
Per cui non posso far altro che procedere col lavoro per la
pubblicazione, anche senza aver ottenuto una valutazione da parte di un
fisico italiano, sperando così di ottenerla da parte di qualche fisico
straniero.
Per cui ho preparato l'articolo per la reviews (naturalmente dovrò farlo
tradurre in inglese).
Che ho pensato di provare pubblicare in anteprima in questo NG,
sperando prima nella comprensione dei moderatori e poi nella buona
volontà di qualche fisico, che me la valutasse almeno sulla forma
(perché non ho alcuna esperienza sulla pubblicazione di articoli
scientifici).
Comunque, per non pesare troppo, non ho riportato l'abstract e
l'introduzione, in quanto non necessari per la comprensione dell'ipotesi.
Ma chi volesse leggerla la può trovare nella pagina web che riflette
quanto qui riportato, il cui link è:
http://www.trecimedilavaredo.eu/Localita-di-riferimento-privilegiato.htm
Per finire desidero precisare che non ritengo che la mia ipotesi sia in
contrasto con la Relatività Ristretta, ma solo che la affianchi.
OGNI LOCALITA’ DELLO SPAZIO E’ UN SISTEMA DI RIFERIMENTO PRIVILEGIATO
1. INTRODUZIONE
....
2. DIMOSTRAZIONI TRAMITE LA RADIAZIONE DI FONDO
Dalle osservazioni risulta che lo spazio, che considero come il mezzo
nel quale si manifestano sia i fotoni che la materia, si sta espandendo
in tutto l’Universo.
In base alla teoria del Big Bang, circa 380.000 anni dopo l’inizio della
sua espansione, l’Universo è diventato trasparente alla radiazione, per
cui un’enorme quantità di fotoni ha iniziato a propagarsi liberamente.
I fotoni sono partiti da località diverse dell'Universo ed hanno
viaggiato in direzioni casuali, per cui una parte di essi ha viaggiato
in direzione della Terra.
Da allora tali fotoni, che vengono denominati come radiazione cosmica di
fondo (abbreviata in CMBR, dall'inglese Cosmic Microwave Background
Radiation), hanno continuato ad arrivare sulla Terra, a cominciare da
quelli partiti dalle località più vicine e poi via via, da quelle sempre
più lontane.
A causa dell'espansione dello spazio, la loro lunghezza d’onda è
notevolmente aumentata, e quindi la loro frequenza è diminuita, fino al
valore (redshift) attualmente rilevato di circa 1.100 volte, che è lo
stesso per tutti i fotoni, salvo alcune lievi anisotropie dell'ordine di
una parte su 100.000.
Oltre a dette anisotropie, che sono di natura intrinseca alla CMBR, è
stata rilevata una particolare anisotropia di ben maggiore ampiezza
rispetto alle altre (di circa una parte su 1.000 e, quindi, di cento
volte superiore alle altre anisotropie), che dipende dalla direzione di
provenienza della CMBR e che risulta dovuta al moto della Terra (di
circa 390 km/s) rispetto ad una determinata località nella quale detta
anisotropia non verrebbe rilevata, e che viene denominata “anisotropia
di dipolo”.
Per cui in tale località risulterebbe che la frequenza della CMBR
sarebbe sostanzialmente isotropa o, più precisamente, che non sarebbe
influenzata dall'anisotropia di dipolo. Ma anche la sua velocità
risulterebbe isotropa, in quanto è stato dimostrato che la velocità dei
fotoni (quindi compresi quelli della CMBR) risulta isotropa in qualunque
SR la si misuri.
Quindi in detta località sia la velocità che la frequenza della CMBR,
risulterebbero isotrope, come è ragionevole che sia in realtà. Perché
non è realistico ipotizzare che la frequenza della CMBR, dipenda dalla
sua direzione di provenienza e che, nello spesso tempo, la sua velocità
risulti isotropa (vedere prossimo paragrafo per una dimostrazione di
questa affermazione).
Quindi se nella Terra risulta che la frequenza della CMBR, dipende dalla
sua direzione di provenienza e, invece, che la sua velocità è isotropa,
significa che una delle due misure non è corretta.
La località dove sia la velocità che la frequenza della CMBR,
risulterebbe realmente isotropa, non può che essere quella dove
l’anisotropia di dipolo viene misurata, e cioè quella dove la Terra sta
transitando nel momento della misura.
Ma se in detta località la velocità dei fotoni della CMBR, è realmente
isotropa, anche la velocità di tutti gli altri fotoni, quelli della luce
compresi, deve essere realmente isotropa.
E se la velocità dei fotoni è isotropa rispetto alla località che stanno
percorrendo, non può esserlo realmente anche nei confronti di un
eventuale oggetto celeste che transitasse in detta località, perché esso
è in moto rispetto alla località. Infatti in esso si misurerebbe
un’anisotropia di dipolo, il cui valore dipenderebbe dalla sua velocità
rispetto alla località in cui starebbe transitando. Il che conferma le
considerazioni effettuate sopra.
Quindi se nella Terra la velocità dei fotoni risulta isotropa, significa
solo che nella Terra gli strumenti di misura non sono in grado di
misurarla correttamente per qualsivoglia motivo (per esempio, per la
contrazione degli strumenti in funzione della loro velocità) e non che
essa sia realmente isotropa.
3. DIMOSTRAZIONI TRAMITE ESPERIMENTI MENTALI
Per dimostrare più semplicemente le ipotesi sopra esposte, espongo qui
di seguito due esperimenti mentali.
Si immagini l’Universo in espansione come una grande sfera di gomma che
si stia gonfiando continuamente e sulla cui superficie siano segnati
moltissimi punti.
Si immagini poi un insieme di automobiline che si muovano sulla sua
superficie a velocità costante, poniamo di 1 m/s.
Ora poniamo che anche un camioncino si muova sulla superficie della
sfera, ma ad una velocità inferiore, e poniamo che riesca a misurare la
sua velocità nei confronti delle automobiline. Allora rileverebbe che
esse gli si avvicinano a velocità diverse a seconda della direzione, e
con adeguati calcoli potrebbe determinare la sua velocità rispetto al
punto che sta percorrendo.
Per esempio se misurasse la velocità di due sole automobiline
provenienti da direzioni opposte e questa fosse rispettivamente di 0,9 e
1,1 m/s, la differenza sarebbe di 0,2 m/s e la sua velocità rispetto a
tale punto, risulterebbe della metà, e cioè di 0,1 m/s.
Ma se il camioncino rilevasse la velocità di 1 m/s per tutte e due le
automobiline, significherebbe che non ha gli strumenti adeguati per
rilevare l’esatta velocità e non che le automobiline gli vengano
incontro realmente a 1 m/s, in quanto ciò sarebbe impossibile realmente.
Ed ora espongo un altro esperimento mentale, solo un po’ più complesso.
Poniamo che in uno dei punti segnati sulla sfera, transitino due colonne
di automobiline, provenienti da direzioni opposte e distanziate di 0,1
metri l’una dall’altra.
Un osservatore posizionato in tale punto, in un secondo conterebbe 10
automobiline provenire da una direzione e 10 dall’altra, e misurerebbe
una velocità di 1 m/s per ciascuna di esse.
Pertanto sia la frequenza di automobiline che la loro velocità, gli
risulterebbero isotrope.
Ora ponendo che il camioncino si muova sempre alla velocità di 0,1 m/s
verso una delle due direzioni, in un secondo conterebbe 11 automobiline
provenire dalla direzione verso la quale si sta muovendo e 9
automobiline dalla direzione contraria. Quindi rileverebbe una
differenza di 2 automobiline tra le due direzioni di provenienza. E se
misurasse correttamente la velocità delle automobiline rispetto a sé
stesso, troverebbe che quelle provenienti dalla direzione frontale,
avrebbero una velocità di 1,1 m/s, mentre quelle provenienti da dietro,
avrebbero una velocità di 0,9 m/s.
Pertanto sia la frequenza che la velocità delle automobiline, gli
risulterebbero anisotrope.
Ma se misurasse la loro velocità isotropa (1 m/s) e la frequenza
anisotropa (11 e 9), significherebbe che una delle due misure non
sarebbe corretta, e cioè quella della velocità, come risulta
dall’esperimento precedente.
Negli esperimenti mentali sopra esposti, la superficie della sfera
corrisponde allo spazio in espansione, i punti segnati corrispondono
alle località dello spazio, le automobiline ai fotoni della CMBR, il
camioncino ad un SR, la differenza tra le frequenze delle automobiline
rilevate dal camioncino, all'anisotropia di dipolo, ed il rilevamento
della velocità delle automobiline di 1 m/s dal camioncino,
all’esperimento di MM.
4. TEMPO LOCALE
Ogni località dello spazio, come qualsiasi altro SR, ha un proprio
tempo, che qui denomino come tempo locale.
Il tempo misurato in un eventuale oggetto celeste che transitasse nella
località, corrisponderebbe al tempo locale dilatato in funzione della
sua velocità rispetto alla località stessa e si ottiene applicando la
formula di Lorentz sulla dilatazione del tempo.
Di conseguenza conoscendo il tempo misurato nell’oggetto celeste, è
possibile ottenere il tempo locale, applicando la formula di Lorentz
inversa sulla dilatazione del tempo.
Le formule si possono trovare in appendice.
5. CONCLUSIONI
La velocità della luce rispetto alla Terra non può essere isotropa per i
motivi che seguono.
1. Da quanto risulta dalle "Dimostrazioni tramite esperimenti mentali",
affinché la velocità dei fotoni della CMBR, possa essere isotropa, è
necessario che anche la loro frequenza risulti isotropa, quindi dato che
sulla Terra la loro frequenza non risulta isotropa, significa che
neanche la loro velocità può essere isotropa.
2. Da quanto risulta dalle "Dimostrazioni tramite la radiazione di
fondo", nella località dello spazio percorsa dalla Terra, sia la
velocità che la frequenza dei fotoni della CMBR, sono isotrope. Il che
significa che la loro velocità è realmente isotropa, per cui non può
essere realmente isotropa anche rispetto alla Terra, dato che essa vi
transita alla velocità di circa 390 km/s.
Naturalmente ciò che vale per i fotoni della CMBR, vale anche per tutti
gli altri fotoni.
Quindi se nella Terra la velocità dei fotoni risulta ugualmente isotropa
(per esempio, con l’esperimento di MM), significa solo che nella Terra
gli strumenti di misura non sono in grado di misurarla correttamente per
qualsivoglia motivo (per esempio, per la contrazione di Lorentz) e non
che essa sia realmente isotropa.
Pertanto la velocità dei fotoni è isotropa solo rispetto alle località
dello spazio da essi via via percorse, che quindi possono essere
definite come sistemi di riferimento privilegiati.
Riassumendo per ogni oggetto celeste ed in ogni momento, esiste un SR
privilegiato, che consiste nella località dello spazio dove esso sta
transitando, rispetto al quale:
- la velocità dei fotoni è realmente isotropa;
- l’oggetto può misurare la sua velocità;
- l’oggetto si contrae in funzione della sua velocità;
- il tempo dell’oggetto di dilata in funzione della sua velocità.
Lo strumento per misurare detta velocità, è l’anisotropia di dipolo
della CMBR.
Le formule relative alla contrazione ed alla dilatazione, si possono
trovare in appendice.
APPENDICE
Formule di Lorentz relative alla dilatazione del tempo ed alla
contrazione della materia.
Qui non le ho riportate per difficoltà grafiche, ma si possono trovare
tramite il seguente link:
http://www.trecimedilavaredo.eu/Localita-di-riferimento-privilegiato-formule.htm
Received on Fri Mar 03 2017 - 11:15:58 CET