Re: Misure e principio di indeterminazione
Il 31/07/17 22:18, Elio Fabri ha scritto:
....
> Il secondo non è propriamente un errore, ma un'inesattezza,
> Io direi che il PdI *non ha niente a che vedere con le misure* (fra
> poco spiego meglio).
> Secondo me bisogna essere radicali, per contrastare l'interpretazione
> erronea (dovuta a Heisenberg) che lo fa discendere della perturbazione
> indotta sul sistema dall'operazione di misura.
> Anche il nome "principio" è improprio, perché fa pensare a un
> enunciato *indipendente*, mentre non lo è affatto.
> Meglio parlare di /relazione/ d'indet., che è più neutro.
>
> Il fatto è che la RdI è un *teorema* matematico, che vale del tutto
> indip. dall'interpretazione fisica della strattura matematica da cui
> si deduce.
> Poi, ma soltanto poi, dato che quella struttura matematica ha
> un'interpretazione fisica, anche i suoi teoremi possono venire
> interpretati fisicamente, ed enunciati in linguaggio fisico.
> La cosa buffa è che H. tutto questo lo sa benissimo, tanto è vero che
> scrive anche la dimostr. matematica.
> E' un bell'esempio delle cose che possono capitare quando una teoria è
> in stato nascente...
A distanza di quasi un secolo da H., e alla luce di quanto venuto dopo,
separarei due problemi diversi ma collegati. Uno e' quello della
varianza delle distribuzioni statistiche delle misure di osservabili non
commutanti per cui valgono le RdI e che e' un teorema.
L' altro e' quello di cosa si puo' dire sulle singole misure eseguite su
un singolo sistema.
H. mescolo' le due questioni e ce ne portiamo le conseguenze in molta
didattica sul *principio* di indeterminazione, inclusi i dubbi sullo
"status" della relazione tempo/energia.
Per quanto non possa dire di avere le idee chiare sulla questione, c'e'
un evidente connessione tra PdI e RdI dovuta alla comune radice nella
non commutazione tra operatori rappresentanti alcune osservabili. E'
infatti incompatibile con l' assiomatica corrente della MQ la
possibilita' che in una singola misura possano essere misurate quantita'
corrispondenti a operatori non commutanti. E qui direi che le
considerazioni di H. sulle perturbazioni introdotte dal processo di
misura mantengono la loro validita'. Diverso e' il ricavare la
quantificazione sulle incertezze per la singola misura.
Giorgio
Received on Wed Aug 02 2017 - 11:16:59 CEST
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