Bell e la "contrazione effettiva"

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_fastwebnet.it>
Date: Mon, 28 Aug 2017 21:12:40 +0200

Ho visto che c'è chi si domanda se la contrazione di Lorentz sia
effettiva, e poi chiede che cosa ne pensasse Bell.
Per rispondere avrei bisogno di sapere che cosa s'intende con
"effettiva": contrapposto a che?

Ricordavo di aver partecipato a una discussione non molto tempo fa sul
paradosso di Bell, ma non ho trovato questa discussione (al solito
:-( ).
Però cercandola mi sono imbattuto in una discussione su
"matematicamente", mi pare di tre anni fa.
Poco interessante, di livello modesto. Ma in un intervento c'era una
lista di pubblicazioni recenti.
La cosa mi ha colpito non poco: la RR esiste da 112 anni, il paradosso
di Bell ha più di 50 anni, e quelli che ne scrivono ancora non sono
dilettantucci, ma gente che fa ricerca qua e là per il mondo.
Non li ho letti tutti; ma guardandone uno ci ho trovato affermazioni
sicuramente errate. Il che mi ha dato da pensare: come può succedere
questo?
Magari in seguito vi esporrò una mia congettura "catastrofica", ma non
la voglio anticipare.

Invece mi è venuto in mente un approccio al paradosso che credo
originale (ma vai a sapere, con tanta gente che se n'è occupata...).
Penso che scriverò qualcosa per mio divertimento, ma più organico di
come sia possibile qui.
Mi limito ad accennare l'idea.

Invece di partire con le due astronavi come dice Bell, pensiamole
entrambe in moto iperbolico (chi non sa che cosa sia, cerchi
d'informarsi, o se no aspetti...). Ma non con la stessa accelerazione
propria; invece con accel. scelte in modo che la distanza propria tra le
due astronavi resti costante.
In queste condizioni il filo non ha alcun motivo di rompersi.
Però i motori debbono applicare forze diverse alla astronvai, per dar
loro (se hanno la stessa massa) le acelerazioni richieste, *che sono
diverse*.

Partendo da questa situazione, chiediamoci: che cosa occorerà cambiare
per passare alla situazione di Bell?
Non è possibile senza cambiare la spinta dei motori; dovremo aumentare
la spinta di quello anteriore e ridurre la spinta di quello posteriore.

Mi chiederete: ma se le spinte sono uguali, come sarà possibile avere
la stessa distanza propria, come sarebbe garantito dal filo?
Sarà possibile se il filo è *sotto tensione*: detta F la spinta comune
ai due motori, T la tensione del filo, la forza ris. sull'astronave di
testa srà F-T, quella sull'astron. di coda F+T ed è possibile che i due
valori forniscano le giuste accel. (che debbono essere diverse, per
avere dist. propria costante).

Solo che la T richiesta sarà molto maggiroe del carico di rottura del
filo (che possiamo assumere piccolo a piacere) e quindi *il filo si
romperà*.
A quel punto le due astronavi saranno libere, soggette a forze uguali,
quidi si muoveranno come Bell richiede, ma col filo spezzato.

L'argomento è grezzo e lo debbo ripulire, ma serve a mostrare che il
filo sarà soggetto a tensione e quindi si spezzerà, contrariamente a
quanto pensa qualcuno...

Si capisce qualcosa? :-)
                                     

-- 
Elio Fabri
Received on Mon Aug 28 2017 - 21:12:40 CEST

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