Re: Come funziona la radioattività <ogig8f$bhg$2@gioia.aioe.org> <ogmiq3$2s2m$1@newsreader1.mclink.it> <epgkf8Fuc3oU2@mid.individual.net> <oh122s$1ab7$1@newsreader1.mclink.it>

From: Roberto Deboni DMIsr <news_at_analisienergie.it>
Date: Thu Sep 21 22:56:28 2017

On 04/06/17 15:31, Herbie wrote:
> Il 03/06/2017 22:24, Elio Fabri ha scritto:
>> Herbie ha scritto:
>>> Un oggetto che provenga dal Giappone e che abbia ricevuto in qualche
>>> modo radiazioni da Fukushima, quali raggi dovrebbe emettere?
>> Vedo che hai un'idea del tutto erronea e purtroppo assai comune su come
>> funziona la radioattività.
>> Come tanti, credi che sia qualcosa di "contagioso".
>> [...]
>
> Ti ringrazio della spiegazione. Quindi, vediamo se ho capito, c'è
> trasmissione della radioattività solo se si "trasmette"

Meglio scrivere "se c'e' *trasporto*" di materiale radioattivo.
O se preferisce "trasferimento".
Invece "trasmettere" e' ambiguo, perche' puo' indurre idea
strampalate.

> del materiale radioattivo (ad es respirare polvere radioattiva),
> mentre negli altri casi c'è ionizzazione.
>
> Il punto è, come ho già scritto in un altro messaggio, che una società
> giapponese ha scritto che dal 2011 fa dei test sui prodotti che produce,
> io mi sono allora chiesto da dove venga la radioattività che essi
> teoricamente emettono.

Un processo elettronico ?
Oppure l'utilizzo di prodotti contaminati ?
In Taiwan hanno costruito un intero condominio usando
acciaio contaminato al cobalto-60 :-)

> E questo non lo capisco, posso immaginare allora
> qualcosa tipo polvere radioattiva? Sono preoccupato perché il limite che
> per loro è buono, pur essendo basso e pur essendo un limite superiore, è
> superiore alla normativa italiana.

Ha presente la scienza dei "cornetti portafortuna" ?
La scienza che decide i limiti di radiazione della legislazione
italiana e' di quel livello. Si basa su "credenze" ed i "i si dice".
Received on Thu Sep 21 2017 - 22:56:28 CEST

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