(wrong string) à relativa

From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_comeg.it>
Date: Wed, 4 Oct 2017 00:49:19 +0200

On 2017-10-01 18:09, robertofilippi63_at_gmail.com
ha scritto nel messaggio
news:2d5e8c76-1b38-4fed-918b-9488e19312e5_at_googlegroups.com...

> È noto che la relatività della simultaneità è uno dei concetti portati da
> Einstein della relatività speciale.
>
> Ma questo concetto che viene posto come specifico della relatività è anche
> della fisica classica.

No, non lo e'. In fisica classica la simultaneità a distanza e' un concetto
assoluto.

> Infatti il solito argomento in cui due lampi vengono fatti esplodere da
> due punti a uguale distanza da un osservatore a terra a cui arrivano nello
> stesso istante e quindi simultanei rispetto ad esso e all'osservatore su
> di un treno invece arrivano in istanti diversi non fa riferimento a
> nient'altro che al fatto che la luce non abbia velocità infinita. Stante
> il fatto che la velocità è finita avremo tempi diversi sia in teoria
> classica che in relatività.

In fisica classica si ragiona dicendo che i due lampi non arrivano in
contemporanea al centro del treno perche' il treno si sta muovendo. Si dice
cioe' che i due lampi partono simultaneamente ma arrivano al centro non
simultaneamente perche' i due lampi, nel riferimento del treno, non hanno la
stessa velocita', uno viaggia a velocita' c+v l'altro a velocita' c-v.

In relativita' l'approccio e' totalmente diverso. Si prende coscienza del
fatto che il concetto di simultaneita' a distanza *non esiste*, cioe' non
corrisponde ad alcunche' di misurabile. In altri termini, non ha senso
chiedersi se due eventi distanti "sono" simultanei. In fisica classica
invece si ritiene che quel senso ci sia (e si ritiene che quel senso sia
assoluto: se due eventi, vicini o distanti, sono simultanei allora lo sono
per chiunque, indipendentemente dal riferimento rispetto al quale decidiamo
di descrivere i suddetti eventi).
Preso coscienza di cio', in relativita', si stabilisce che l'unica maniera
per poter parlare di simultaneita' a distanza e' quella di *definire* tale
simultaneita' in qualche modo (definizione che, affinche' abbia senso, deve
soddisfare alcuni criteri sui quali sorvoliamo). E un possibile modo (quello
standard) e' quello dei lampi che dici sopra: diciamo che i due lampi sono
partiti simultaneamente se arrivano simultaneamente al centro. Da cio' segue
che la simultaneita' a distanza e' relativa: nel riferimento della stazione
diciamo che i lampi sono partiti simultaneamente (perche' arrivano
simultaneamente al centro della stazione), nel riferimento del treno diciamo
che i lampi *non* sono partiti simultaneamente (perche' non arrivano
simultaneamente al centro del treno).

> Roberto

Ciao,
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
---
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Received on Wed Oct 04 2017 - 00:49:19 CEST

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