Il giorno lunedì 2 ottobre 2017 23:50:03 UTC+2, Elio Fabri ha scritto:
> Newsgroups: it.scienza.fisica
> Date: Wed, 27 Sep 2017 09:51:11 -0700 (PDT)
> Subject: Re: Newton vs. Einstein
> From: Wakinian Tanka
>
> Wakinian Tanka ha scritto:
> > Se un corpo dotato di massa e sottoposto alla gravita' terrestre,
> > viene mantenuto fermo da un dinamometro, possiamo dire che il
> > dinamometro esercita una forza sul corpo e che quindi la forza
> > risultante su di esso e' diversa da zero, anche se il corpo e' fermo.
> > Come e' possibile cio'? Questo viola le leggi di Newton!
> > Ma infatti la descrizione della RG /non e'/ quella newtoniana.
...
> Siamo in un'astronave, a un paio di anni luce dalla Terra (e quindi
> nel raggio di 2 anni luce non c'è nessuna massa apprezzabile).
> L'astronave ha i razzi accesi.
> Vedo che i corpi tendono a cadere verso poppa.
> Se voglio tenerli fermi li debbo trattenere in qualche modo.
> In particolare, posso usare un dinamometro, il quale esercita una
> forza sul corpo.
> Quindi la forza risultante è diversa da zero, anche se il corpo e'
> fermo.
> > Come è possibile ciò? Questo viola le leggi di Newton!
> Che differenza c'è rispetto al tuo esempio?
Il ragionamento che ho fatto (evidentemente errato, quindi) è il seguente.
Uso il riferimento inerziale delle stelle fisse. Se in tale riferimento un corpo, ad esempio un razzo, accelera, ne deduco che su esso è applicata una forza (es: ha i motori accesi) oppure che si trova in prossimità di un corpo massivo (in quanto in RG la gravità non è una forza).
...
> Einstein.
> Né un rif. solidale alla Terra, né un rif. solidale all'astronave sono
> inerziali.
> Il corpo in questione se fosse lasciato libero descriverebbe una
> geodetica dello spazio-tempo, che in entrambi i rif. è praticamente un
> moto unif. accelerato (traiettoria rettilinea o parabolica a seconda
> delle condizioni iniziali).
> Per obbligare il corpo a seguire una linea oraria diversa, in
> particolare una che lo fa vedere fermo rispetto alla Terra (rispetto
> all'astronave) occorre *forzarlo*, ossia applicargli una forza
> *reale*.
> Cosa di cui, in entrambi i casi, s'incarica il dinamometro.
Che era quello che intendevo. Però ho commesso un errore.
> Naturalmente questa corrispondenza è solo approssimata (locale).
> Lo spazio-tempo *vicino alla Terra è curvo*, nei dintorni dell'astronave
> *è piatto*.
> Questo fa sì che a rigore due corpi (di ugual massa) a distanza
> diversa dalla Terra richiedono forze diverse per essere tenuti fermi,
> mentre nell'astronave la posizione del corpo non fa differenza.
> Il che è alquanto diverso da quello che hai scritto tu:
> > La RG in questo caso dice che, poiche' il corpo sottoposto /alla sola
> > gravita' terrestre/ deve accelerare /in virtu' della curvatura delli
> > spaziotempo/, se non lo fa, cioe' se non accelera, vuol dire che su di
> > esso agisce una forza che glie lo impedisce...
> La gravità terrestre non è dovuta alla curvatura, ma solo alla scelta di
> un rif. non inerziale, come nell'astronave.
> La curvatura si manifesta solo nel carattere *differenziale* della
> gravità (forza di marea), che non riesci a cancellare neppure
> mettendoti nell'ascensore di Einstein.
Era questo l'errore che ho commesso (era una cosa che avevo studiato anche sui tuoi appunti ma che non ricordavo :-( ) Ma a questo punto allora mi devo chiarire la questione: in una regione in cui la gravità si può assumere uniforme, se la gravità non è una conseguenza della geometria dello spazio tempo (il "paradigma" della teoria di Einstein, no?) allora è conseguenza di cosa?
Considera ancora la situazione di prima: riferimento inerziale delle stelle fisse, potrei essere lontano dal sistema solare e da altri oggetti massimi, e con un telescopio osservo che una mela sta cadendo, accelerato, da un albero sulla Terra. A cosa attribuisco il fatto che accelera?
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Wakinian Tanka
Received on Thu Oct 05 2017 - 16:42:54 CEST