Elio Fabri ha scritto:
>Non vorrei che si esagerasse la funzione del cervello, a scapito di
>tutto il resto.
Difficile esagerare la funzione del cervello, poiche' il fenomeno
stesso della percezione del colore ha luogo e si verifica solo grazie
all'azione
"costruttiva" del cervello. Naturalmente si puo' obbiettare che il cervello
ha bisogno di stimoli esterni per produrre i colori e che quindi oggetto e
soggetto
concorrono insieme al verificarsi del fenomeno.
Questo e' vero, ma stimolo e elaborazione dello stimolo non sono paritetici,
come si puo' desumere dal fatto che il cervello, in situazioni particolari,
riesce a
produrre da se' gli stimoli alla base delle percezioni sensoriali.
Basti pensare all'attivit? onirica durante il sonno o al fatto che individui
lasciati
per lungo tempo in isolamento sensoriale sviluppano allucinazioni.
In sostanza il cervello riesce a produrre percezioni di colore anche senza
fotoni e senza stimoli diretti
sulla retina.
>Non nego affatto (l'ho gia' scritto in un altro post)
>che nella percezione dei colori esiste una componente a livello del
>sistema nervoso centrale;
Mi sembra un po' riduttivo parlare semplicemente di "componente a livello
del sistema
nervoso centrale", in relazione al contributo del cervello alla percezione
umana del colore.
Il cervello svolge in questo caso un ruolo attivo "costruendo"
letteralmente la percezione a partire dallo stimolo esterno.
Il processo della visione del colore, del resto, e' anch'esso come molti
fenomeni che
riguardano la psicologia della percezione un processo d'apprendimento.
>pero' esiste anche una componente oggettiva,
>di origine fondamentalmente fisica.
>Se non fosse cosi', sarebbe
>difficile spiegare come mai riusciamo a essere sostanzialmente d'accordo
>sui colori in tante situazioni della vita quotidiana.
Secondo me stai facendo confusione sui concetti di "oggettivo" e
"soggettivo"
in riferimento a questo caso concreto.
Nel caso della visione dei colori il senso da dare alla parola "soggettivo"
e' un po' diverso dal solito. Non si deve intendere con "soggettivo"
il fatto che non esistono regolarit? o verita' nello svolgersi del fenomeno
della percezione del colore, ma piuttosto che l'azione "costruttiva",
"edificatrice" della percezione da parte del soggetto svolge un ruolo
preponderante.
In questo senso, perlomeno per me, e' ovvio che non ci si puo' riferire
strettamente al
colore come a una grandezza fisica. Proprio perche' esso e' "costruito" da
noi e non esiste al
di fuori di noi. L'oggettivita' di una grandezza fisica e' data dal fatto
che essa traduce un aspetto
della realta' che in qualche modo non dipende da noi (spero di non suscitare
un vespaio con questa
affermazione). Se entrassimo in contatto con una civilta' aliena mi aspetto
che ci
si possa intendere, dopo qualche difficolt?, su concetti e grandezze fisiche
come massa, lunghezza, tempo ecc.
Molto difficile sarebbe intendersi su concetti come colore se gli ipotetici
alieni
avessero un senso della vista totalmente diverso dal nostro.
Il fatto che si arrivi ad "essere sostanzialmente d'accordo sui colori"
nelle situazioni
concrete dimostra che i singoli soggetti (leggi: noi tutti) "costruiscono"
ed "edificano" le
percezioni in maniera analoga, ma questo non riduce minimamente la forte
componente soggettiva, nel senso di sopra, da cui trae origine la visione
e la percezione dei colori.
>Esiste una precisa teoria, basata sulla percezione
>tricromatica, che permette di sapere che colore verra' percepito una
>volta assegnata la composizione spettrale della luce.
Non ? cos? semplice, non basta la composizione spettrale della luce.
e' noto ad esempio che la tonalita' dei colori, a parita' di composizione
spettrale
dipende dall'intensita' della luce. In sostanza andando verso condizioni di
scarsa
luminosita', ma a parit? di composizione spettrale, le differenze di
percezione dei vari colori
si attenuano.
>Per Valter: a tutta la teoria tricromatica dei colori si puo' dare una
>forma matematica precisa, in termini di funzionali lineari e di cono
>convesso... In questo senso il colore come grandezza fisica esiste e
>come!
Anche in questo caso viene data una definizione per i colori di base
in termini di lunghezza d'onda della radiazione. E in ogni caso
questa non ? la definizione fisica della "percezione di colore", ma di una
grandezza che pur essendo correlata al "colore percepito" ? tutt'altra cosa.
La fisica delle percezioni credo sia ancora di la' da venire, anche se forse
gli ideatori
della cromodinamica quantistica parlando di "colori" e "sapori" l'hanno gia'
preconizzata.
Ciao, Raskolnikof
Received on Mon Jun 22 1998 - 00:00:00 CEST
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