La particella di Dio

From: Francesco <fmarazia_at_tin.it>
Date: 1998/06/22

Non sono un Fisico, per mia sfortuna, ma mi interesso per quanto mi �
possibile. Volevo porre a chi ne sa molto pi� di me una domanda tra il
fisico ed il filosofico.
Ho letto recentemente il libro "La particella di Dio" scritto dal grande
fisico premio Nobel Lederman nel quale in modo molto semplice per noi
profani egli cerca di spiegare attraverso un viaggio nella fisica da
Democrito ai giorni nostri i vari passi compiuti alla ricerca di quella
particella fondamentale (particella di Higgs.....ho scritto giusto? :-))))
da cui avrebbe avuto origine la materia dopo il Big Bang e al di l� della
quale, se ho capito bene, non sarebbe pi� possibile andare.
La domanda che pongo � la seguente: se il concetto di infinito, visto anche
solo come prodotto concettuale della mente umana o come concetto matematico
ha un valore reale, come � possibile pensare che vi sia un qualcosa, anche
avente massa 0, nessuna dimensione, un punto, insomma, ma comunque reale ed
intercettabile sperimentalmente, al di l� del quale non esiste altro?
Ossia.......tutto ci� che ha una esistenza sperimentale in quanto tale non
pu� essere ultimativo, altrimenti non esisterebbe.
Non � pi� corretto pensare (bypassando quelli che sono attualmente i limiti
matematici e fisici dell'esperienza) che tutto ci� che esiste, in quanto
prodotto della mente ed a sua volta determinante la realt� fisica, non abbia
un inizio e nemmeno una fine, ma sia insieme inizio e fine senza soluzione
di continuit�?
Non mi � semplice spiegare ci� che intendo, ma se tutto ci� che esiste e che
ci circonda non � altro che un susseguirsi di stati di VERO e di FALSO, per
ognuno degli eventi che possano accadere nel mondo fisico esiste sempre e
comunque in qualche modo un opposto che ne determina la concreta esistenza.
Se veramente esistesse "l'atomo", "l'indivisibile", come potremmo spiegarne
l'esistenza matematicamente e fisicamente? Quali propriet� o NON propriet�
dovrebbe avere per giustificare la sua indivisibilit�?

Non � forse pi� giusto pensare che il nostro Universo non sia altro che il
prodotto di un evento microscopico all'interno di una realt� macroscopica
che lo contiene, e cos� via all'infinito?

Non mi riesce di pensare (forse ci� � dovuto al mio ateismo) che possa
esserci un termine su cui la nostra realta' possa arrestare i suoi processi,
perch� tempo e spazio vengono determinati da eventi, ed un evento � un
susseguirsi di micro accadimenti legati tra loro ed infiniti. Solo l'assenza
di tempo e spazio potrebbe spiegare un concetto quale quello di
"indivisibilit�".
Received on Mon Jun 22 1998 - 00:00:00 CEST

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