Re: Domanda sulla Relatività Ristretta

From: Giorgio Bibbiani <giorgiobibbiani_at_TIN.it>
Date: Sat, 15 Jul 2023 15:22:26 +0200

Il 15/07/2023 14:07, Bruno Cocciaro ha scritto:
...
> No, questo è falso. Non esiste alcuna misura indipendente "ad es. misurando il moto dell'orologio relativo a un arbitrario riferimento inerziale".
> Nell'arbitrario riferimento inerziale la L=c*dTau è *esclusivamente* la dTau misurata dall'orologio in moto (il "*c" serve solo a definire
> l'unitaà di misura dei tempi). Poi si *definisce* dt=Sqrt[dTau^2+|dvec{x}/c|^2]. Naturalmente si ha dTau=Sqrt[dt^2-|dvec{x}/c|^2] ma *non si
> può* misurare dTau (indipendentemente) dalle "misure" di |dvec{x}| e dt perché dt non è una misura. È una definizione data in termini delle
> misure dTau e |dvec{x}|.

Sappiamo già, a seguito di precedenti discussioni ;-), che a questo riguardo
non troveremo un accordo: io, pur da profano, ritengo che la metrica
dello spaziotempo sia a buon diritto un ente fisico (riferendomi a
discussioni attuali, che sia "reale"), e mi conforto in questa opinione
anche per i recenti successi ottenuti nella rivelazione diretta delle onde
gravitazionali, la metrica è un ente geometrico e i calcoli con la
metrica si possono allora fare relativamente a qualsiasi riferimento,
anche usando le coordinate spaziali e il tempo coordinato di un
arbitrario riferimento inerziale.
Del resto è così che si procede nella realtà, sono certo che anche tu
ti ricordi del famigerato "tunnel Gelmini" e dell'esperimento sulla
misura della velocità superluminale dei neutrini che avrebbe dovuto
portare gloria alla scienza italiana, non è influente che l'esperimento
fosse inizialmente risultato affetto da un errore sistematico ma è
interessante osservare che per misurare la durata di tempo di volo
dei neutrini i ricercatori hanno utilizzato una consueta procedura
di sincronizzazione usando il tempo coordinato del riferimento
"del laboratorio", non attaccando ai neutrini in volo dei microscopici
orologi ;-).

...
> La mia era una semplice richiesta di quale fosse lo "status" della clock hypothesis. Vari esempi di "status" potrebbero
> essere:
> a) ipotesi che vale approssimativamente e le condizioni che la rendono approssimatevamente valida sano a<<b, con a=... e b=...;
> b) ipotesi che immaginiamo essere valida approssimativamente ma non conosciamo le condizioni che la rendono approssimatevamente valida;
> c) ipotesi necessariamente valida nel senso che una sua confutazione minerebbe la RR alla base.
>
> A quanto mi pare di capire, lo status attuale della clock hypothesis è il b). Gradirei avere conferma che sia così
...

Immagino che esista un'ampia letteratura (a me non nota), da una
rapida ricerca risulta che qualcuno sostiene il punto a), v. ad es.:

https://samuelcfletcher.files.wordpress.com/2013/11/10-1007_s10701-013-9751-3.pdf

> Nella sostanza, il mio tono poco entusiasta nei confronti della clock hypothesis ha come sottofondo qualcosa tipo:
> occhio che questa è un'ipotesi di "poco conto", sappiamo che a rigore non vale. Tutti gli orologi, anche i muoni, accelerati "tanto" si
> sfasciano e, verosimilmente, prima di sfasciarsi iniziano a funzionare male.

Io la considero invece un'ipotesi che si debba necessariamente introdurre
ad es. per descrivere il già citato effetto gemelli, e non mi preoccupo
più di tanto del fatto che non esistano orologi ideali, nessuno strumento
è ideale...

PS per non scrivere un altro messaggio, correggo un lapsus nel
mio ultimo: "un'altro" -> "un altro".

Ciao

-- 
Giorgio Bibbiani
Received on Sat Jul 15 2023 - 15:22:26 CEST

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