E=mc^2 : che c'entra Einstein?

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: 1998/06/22

Giovanni ha scritto:
> Dato, classicamente, che un fascio di luce puo' comunicare un
> impulso ad un corpo materiale, a parita' di grandezza,
> indistinguibile da un impulso fornito da un altro corpo
> materiale: e' abbastanza naturale ricavare anche dall'impulso
> luminoso una massa (vista la definizione di quantita' di moto
> come M*V).
>
> E cio' risulta effettivamente vero. E' innegabile che, dato
> un fascio di luce di quantita' di moto P, la massa
> relativistica associata e' proprio P/C, cioe' la quantita' di
> moto diviso la velocita' del sistema fisico.
Non puoi usare la fisica classica solo per la parte che ti fa comodo, e
dimenticare il resto!
Se decidi di usare P = MV per ricavarne la massa di una rad. e.m. come
P/V, non puoi dimenticare E = MV^2/2, che ovviamente contraddice E=CP.

> Credo che questa identita' di risultato tra il calcolo
> classico e quello relativistico stia in ultima analisi nel
> fatto che la forma matematica della quantita' di moto e'
> rimasta nella relativita' einsteiniana identica a quella
> classica: M V.
> Evidentemente la massa e' ora funzione della velocita', ma
> sempre massa e'!
Forse sai gia' (e non vorrei ripetermi) che io non condivido affatto
l'uso della massa relativistica. Percio' quest'ultimo discorso non mi
soddisfa, e non direi mai e poi mai "sempre massa e'".
Ma questo e' un altro argomento.

> Una spiegazione in termini fisici dell'equivalenza
> massa-energia. Il fatto che la luce trasmetta un impulso come
> le particelle materiali, induce a pensare che il possedere
> massa sia anche una caratteristica della luce.
No. Induce a pensare che l'impulso e' una proprieta' di tutto cio' che
si muove, che abbia massa o no.

> Per finire. Uno dei primi articoli pubblicati di Einstein
> titola (all'incirca) proprio: "L'inerzia di un corpo dipende
> dal suo contenuto di energia?"
Appunto. Ma non bisogna fermarsi alla superficie. Non a caso E. parla di
"contenuto"!
Ho qui davanti il testo originale dell'articolo (sole 3 pagine). Per
beneficio tuo e forse di altri, traduco le conclusioni:

"Se un corpo emette l'energia L in forma di radiazione [in precedenza E.
ha precisato che l'emissione e' simmetrica nel rifer. di quiete del
corpo: L/2 da una parte, L/2 in verso opposto], la sua massa si riduce
di L/V^2 [V e' la vel. della luce]. E' naturalmente inessenziale che
l'energia perduta dal corpo vada proprio in energia della radiazione,
per cui siamo condotti alla seguente generalizzazione:
"La massa di un corpo e' una misura del suo contenuto di energia; se
l'energia varia di L, varia anche la massa, nello stesso verso, di
L/9*10^20, se si misura l'energia in erg e la massa in grammi.
"Non e' escluso che per mezzo di corpi il cui contenuto di energia sia
variabile in grande misura (per es. sali di Radio) si possa ottenere una
prova della teoria.
"Se la teoria corrisponde ai fatti, ne segue che la radiazione trasmette
inerzia fra il corpo emittente e quello assorbente."
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Elio Fabri
Dip. di Fisica
Universita' di Pisa
Received on Mon Jun 22 1998 - 00:00:00 CEST

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