Meccanica quantistica e meccanica classica

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: 1998/06/24

Scrive Lord Beotian:
> Sono curioso, qualcuno ne sa qualcosa?
Qualcosa, ma non molto.

> C'e' gente (autorevole, tuttora vivente attiva nella ricerca
> scientifica) che e' convinta di poter spiegare i fenomeni
> relativi alla meccanica quantistica col modello classico
> opportunamente aggiustato. L'idea base e' questa: il moto di
> una particella carica e' soggetto al campo elettromagnetico
> che la sua stessa carica produce.
> ...
Il problema da come lo descrivi e' quello della cosiddetta "reazione di
radiazione".

> Quindi la presunta inadeguatezza del modello classico, a
> detta dei sostenitori di questa impostazione, era dovuta
> soltanto al fatto che la serie troncata al terzo ordine non
> era una buona approssimazione.
Non so ricostruire a mente quali siano le ricerche di cui parli, anche
se penso di sapere che si tratta di un gruupo di Milano; non so se
qualcuno ne sa di piu'.
Pero' ti posso dire la mia impressione generale, oltre 70 anno dopo la
mascita della m.q.
I fenomeni e le proprieta' della materia spiegati dalla m.q. e le
previsioni confermate, sono ormai una quantita' sterminata.
Chiunque vioglia rimetterla in discussione, e' obbligato a dimostrare
una delle due cose seguenti:
a) Che tutti i principi fondam. della m.q. sono deducibili da
considerazioni classiche: non ho mai visto niente del genere. Se si
potesse fare, allora la m.q. diverrebbe inutile e automaticamente tutti
i suoi successi sarebbero riportati dentro la fisica classica.
b) Che viceversa c'e' una spiegazione alternativa, diversa dalla m.q. e
derivante da considerazioni classiche. In questo secondo caso si
dovrebbe dimostrare che la teoria alternativa spiega *tutto* quello che
spiega la m.q.

Per quanto ne so, il massimo obbiettivo che si propongono coloro che
studiano il problema che dici, e' di spiegare qualche aspetto
particolare (per es. la legge di Planck per il corpo nero). E non credo
neppure che ci siano davvero riusciti.

> Ho ache sentito dire che le equazioni differenziali non
> lineari possono dar luogo a comportamenti "caotici" (ho solo
> una vaga idea cosa significhi 'caotico').
Infatti uno dei fili conduttori sarebbe questo: che il cosiddetto
indeterminismo della m.q. sia in realta' un comportamento caotico
mascherato.
Ma anche qui, non credo ci sia piu' che un tentativo relativo a problemi
particolari.

> In tal caso: in che senso una particella carica puo' essere
> soggetta al campo elettro-magnetico che essa stessa genera? E
> perche' questo fenomeno puo' essere trascurato nell'
> elettromagnetismo classico senza contraddire i dati
> sperimentali?
La cosa si puo' capire solo tornando alle idee di circa un secolo fa,
quando non si aveva un'idea chiara di che cosa fosse un elettrone.
Se supponi che un elettrone sia una pallina conuna carica distribuita,
allora e' giusto che ogni elemento di carica risenta del campo prodotto
dagli altri elementi. E quando la pallina viene accelerata, questo
produce i complicati effetti di reazione di cui stiamo parlando.
Il problema non poteva affatto essere trascurato nell'e.m. classico; era
solo un problema non risolto, che poi e' stato abbandonato quando e'
nata la m.q.
Si e' pensato che una trattazione quantistica avrebbe risolto tutto.
In realta' la storia e' stata alquanto complicata, e in un certo senso
non e' ancora finita: e' la storia dell'elettrodinamica quantistica.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica
Universita' di Pisa
Received on Wed Jun 24 1998 - 00:00:00 CEST

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